mercoledì 17 dicembre 2014

2 miliardi € per l'allargamento ai Balcani

La Commissione europea ha definito il pacchetto di programmi di assistenza pre-adesione a sostegno delle riforme nei paesi che puntano ad aderire all'Ue. Il finanziamento, per un totale di 2 miliardi di euro, nell'ambito dello strumento di assistenza pre-adesione (IPA), sarà disponibile per i paesi dell'area sud-est europea (Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia, Kosovo) e la Turchia. Il pacchetto comprende programmi pluriennali a sostegno di settori specifici nei prossimi tre anni.

martedì 2 dicembre 2014

Mosca dice basta con il South Stream. Rischi per l'Europa

La decisione presa da Vladimir Putin di sospendere i lavoro di realizzazione del gasdotto Southy Stream rischia di risultare una vittoria di Pirro per Bruxelles. L'opposizione Ue per questa infrastruttura, con la scusante del rischio di una accresciuta dipendenza energetica da Mosca, potrebbe in realtà provocare conseguenze altrettanto pesante nel breve termine sull'area comunitaria. E ciò non solo in termini di danno economico per le imprese europee che erano state coinvolte nella costruzione del gasdotto che dal Mar Nero avrebbe raggiunto il cuore dell'Europa.

La scelta impatterà sia sulla domanda di consumi energetici complessivi dei paesi membri (la metà del gas consumato è russo), che ancor più sui paesi sud-est europei che dipendono per i 2/3 dai rifornimenti russi (senza considerare poi i mancati utili per questi paesi derivanti dal transito degli idrocarburi - si tratta di centinaia di milioni).

La scarsa lungimiranza dei governanti UE e la loro incapacità di definire efficaci strategie di diversificazione, le pressioni politiche USA in funzione anti-russa(ma con positive ricadute per i propri interessi economici) porteranno a inevitabili difficoltà energetiche, alla luce anche della mancanza di alternative al gas russo nel breve e medio periodo (confermato anche dal recente studio IEA Energy Policies - Review European Union 2014), con anzi la possibilità di un'espansione della domanda pere compensare la riduzione del ricorso al carbone. E la razionalizzazione e i risparmi non bastano, mentre qualsiasi politica di diversificazione energetica latita.

C'è chi dice che la scelta di Mosca sia solo un'azione diversiva per rilanciare il progetto; resta il fatto che, mentre Bruxelles festeggia, appaiono evidenti le difficoltà di rifornimento che ne conseguono, specie se si protrarrà anche la crisi ucraina (attraverso questo paese fluisce il 15% del gas russo diretto verso l'UE). Al momento ci guadagna solo la Turchia che diventa un terminale del gas russo.

martedì 18 novembre 2014

Ancora lenta la crescita economica dell'Ue

La Commissione europea ha pubblicato il 4 novembre scorso le nuove previsioni economiche per il 2014. La crescita del PIL dovrebbe raggiungere l' 1,3% nell'UE e lo 0,8% nella zona-euro, crescita destinata a incrementare lentamente nel corso del 2015 (+1,5% e +1,1%) a seguito del progressivo miglioramento della domanda esterna e interna. Il rafforzamento del settore finanziario dovrebbe contribuire a una ulteriore crescita nel 2016 (+2,0% e +1,7%).

Sostanzialmente diversificato resta, per il 2014, lo spettro dei tassi di crescita dei singoli stati membri, dallo 0,7% negativo della Croazia al +4,6% dell'Irlanda, una forbice destinata a ridursi negli anni successivi quando tutti i paesi evidenzieranno fattori di crescita positivi

giovedì 2 ottobre 2014

Come affrontare il problema della competitività industriale

I ministri responsabili per gli affari relativi alla competitività dei paesi membri Ue si sono incontrati il 25-26 settembre sotto il coordinamento del ministro italiano per lo sviluppo economico Federica Guidi per discutere delle soluzioni da adottare per rafforzare il settore industriale, stimolare la crescita, l'occupazione e l'integrazione sociale avendo come focus la Strategia 2020. Con l'occasione, si è evidenziato il fatto di come le questioni riguardanti la competitività industriale debbano essere integrate in tutti i settori di azione dell'Unione.

Si tratta del primo meeting di una serie prevista nel periodo della presidenza italiana.


martedì 23 settembre 2014

L'OCSE rivede la crescita al ribasso per il 2014

In linea con le previsioni di Bruxelles, aggiornamento al ribasso per le stime OCSE di crescita dell'economia dell'eurozona per il 2014, con prospettive di lieve ripresa per il 2015 (+0,8%, rispettivamente+1,1%). Evidenti  sono le differenziazioni  da paese a paese, con la Germania a fare da traino nella dinamica di crescita già nel 2014, mentre viene confermata la fase negativa per l'Italia.

L'OCSE evidenzia inoltre la considerevole crescita delle economie emergenti (Cina +7%, India +5,7%), mentre più lento appare l'incremento per l'economia statunitense (+2% e +3,1% nel 2015).

venerdì 19 settembre 2014

Riviste dalla BERS le previsioni di crescita per il 2014

La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha rivisto le sue previsioni per i suoi paesi membri per l'anno in corso. L'indice medio regionale per l'Europa sud-est è stato nel complesso confermato con un lieve contrazione (+1,9% contro il precedente +2,2% di fine maggio 2014). Sul dato hanno pesantemente influito l'impatto sull'economia di Bosnia E. e Serbia (soprattutto), colpite nella scorsa primavera da forti inondazioni e la perdurante crisi finanziaria della Bulgaria. Una più accentuata crescita regionale (+2,6% è prevista per il 2015.

La BERS ha invece rivisto al rialzo le previsioni 2014 per l'economia della Turchia (+3%, contro il precedente +2,5%) grazie a un traino maggiore dell'export.

Altrettanto problematica appare la dinamica economica per l'area mediterranea meridionale e orientale, dove la crescita risulterebbe rallentata (+2,6% contro l'inizialmente previsto +3%), con possibilità di nuovo impulso qualora nel 2015 ci fosse una più chiara ripresa del mercato Ue.


(c) EBRD 2014

Interessante, a riguardo, anche la contemporanea analisi sui condizionamenti della crisi ucraino-russa sulle economie in transizione dei paesi membri BERS.

martedì 16 settembre 2014

Nuovi scenari sullo sviluppo della regione del Caucaso e dell'Asia centrale ex sovietica

Interessanti i tre scenari economici e di sviluppo regionale aggiornati sul Caucaso meridionale e l'Asia centrale (ex sovietica) proposti dal World Economic Forum, nell'ambito del Dialogo strategico per l'area avviato nel 2013. 

domenica 14 settembre 2014

Pre-clearing sperimentale per i container diretti a Trieste e Venezia

L'Agenzia delle Dogane ha autorizzato dal 1° settembre per i porti di Venezia e Trieste l'avvio sperimentale della procedura di pre-clearing (sdoganamento delle merci in mare). Questa procedura, valida solo per il trasporto containerizzato, accelera la messa a disposizione delle merci in arrivo grazie a un controllo dei documenti che accompagnano ogni container, disponibili fin dal momento della partenza, verificando il nulla osta allo sdoganamento, mentre la nave è ancora in navigazione, quindi prima dell'arrivo in porto. In questo modo, i container possono lasciare il porto immediatamente dopo lo sbarco.

La procedura  di pre-clearing riguarda tutte le navi provenienti dai porti del Mediterraneo o  una volta superati gli stretti di Suez, Gibilterra e Dardanelli, e dirette ai Porti di Venezia e Trieste senza scali intermedi.

giovedì 4 settembre 2014

La Moldova sarà collegata al network energetico UE

Con l'avvio dei lavori del gasdotto tra Iasi (Romania e Ungheni, la Moldova si appresta nei prossimi anni a ridurre la sua dipendenza energetica dal gas russo (attualmente il paese è interamente dipendente da Mosca). Per i 42 chilometri di pipeline della portata di 1 miliardo di mc l'anno che vedranno il paese collegato alla rete distributiva UE, la Moldova riuscirà ad approvvigionarsi in maniera diversa per circa un terzo dell'attuale fabbisogno nazionale. I costi dei lavori ammontano a 28 milioni di euro, di cui 7 mio ottenuti attraverso un prestito UE grazie al programma ENPI e 9 milioni donati dal governo romeno.

Esiste già anche il progetto per un prolungamento del gasdotto sino alla capitale Chisinau (130 km circa).

mercoledì 27 agosto 2014

Riforma costituzionale in Macedonia

Nonostante i tentativi dell'opposizione (i socialdemocratici di fatto boicottano le attività parlamentari sin dalla scorsa primavera non riconoscendo l'esito del voto delle ultime elezioni), il parlamento macedone a guida nazionalista si appresta a introdurre una serie di riforme costituzionali di rilevante impatto, sia economico che sociale.

Il voto, che prevede il primo passaggio nell'assemblea nella prossima settimana, dovrà decidere su un pacchetto di modifiche riguardante alcune tematiche e, in particolare, 
  • la trasformazione del paese in una sorta di paradiso fiscale allo scopo di attrarre investimenti esteri, nella speranza di sostenere l'economia e il mercato del lavoro nazionali;
  • l'introduzione del tetto del 60% al debito pubblico e del 3% deldeficit di bilancio sul PIL;
  • l'adozione di una legge più restrittiva che riconosca solo il matrimonio eterosessuale e che impedisca la possibilità di adozione alle coppie non eterosessuali;
  • l'esclusione del ministro di giustizia dalla Corte che nomina i giudici, in maniera tale da ridurre l'influenza della politica sul giudiziario;
  • l'introduzione di un cahier des doléances attraverso il quale i cittadini possano esprimere critiche nei confronti della pubblica amministrazione.








martedì 5 agosto 2014

Raddoppia il canale di Suez

Il governo egiziano ha annunciato la decisione di avviare il progetto per la duplicazione del canale di Suez. Si tratta dello scavo di un nuovo canale parallelo a quello realizzato 145 anni or sono, determinante per i traffici commerciali europei e la sicurezza energetica occidentale, e prevederebbe anche lo sviluppo di nuove infrastrutture portuali a supporto dell'economia che gravita attorno alle attività commerciali del canale che garantiscono attualmente introiti per circa 5 miliardi di dollari l'anno. Mensilmente viene attraversato da oltre 1.300 navi, per un volume di carico superiore ai 65 milioni di tonnellate (per un quinto si tratta di idrocarburi).




Con il raddoppio del canale, il cui costo di realizzazione ammonterebbe a oltre 4 miliardi di dollari, gli introiti annui potrebbero raggiungere i 13,5 miliardi $. 

Le opere infrastrutturali, della lunghezza di 72 chilometri (di cui 35 km di nuovi scavi, il resto dragaggio dei fondi lacustri), verranno realizzate sotto il diretto controllo dell'esercito per ragioni di sicurezza da parte di imprese egiziane per sostenere l'economia e l'occupazione del paese,  in un tempo massimo di 5 anni.

venerdì 1 agosto 2014

Accordo di Vessel Sharing tra Maersk e MSC

La società leader mondiale nel trasporto di container marittimi, la danese Maersk Line ha annunciato l'alleanza con la concorrente italo-svizzera Mediterranean Shipping Company (MSC). L'accordo di vessel sharing, della durata di 10 anni e operativo presumibilmente dagli inizi del 2015, denominato 2M, disporrà di 185 navi, delle quali 55% saranno danesi. 

venerdì 18 luglio 2014

Nasce la nuova Banca BRICS

I BRICS, associazione di cinque economie emergenti sorta nel 2009 su iniziativa russa (dall'acronimo Brasile, Russia, India, Cina e dal 2010 il Sud Africa), ha deciso di dotarsi di una propria banca, la New Development Bank (NDB). Dopo un anno di intense trattative (a partire dal meeting di Durban del marzo 2013), a Portaleza (Brasile) i cinque hanno dato il via alla nuova banca. Si e' infatti giunti alla definizione delle cariche: la sede sara' a Shangai, la presidenza sara' nei proemio anno assegnata all'India e il chairman degli partner (composti dai ministri delle finanze e/o dalle banche nazionali) sara' russa.

La nuova Banca nasce con l'intento di rompere l'attuale dominio delle istituzioni dollar-led  (e della stessa moneta statunitense) quali il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale, dove i 5 paesi sono presenti ma ritengono di avere poca influenza sulle decisioni finali riguardanti i paesi emergenti.

Il capitale sociale iniziale dovrebbe ammontare a 100 milioni di dollari, più' una riserva dello stesso ammontare. Ogni paese contribuirà' con una pari-quota di 50 milioni $.


martedì 15 luglio 2014

Secondo Crisis Group necessità di rapidi cambiamenti in Bosnia, anche per quanto riguarda l'approccio occidentale

L'appena pubblicata analisi di Crisis Group affronta la difficile situazione nella Bosnia Erzegovina. Il sistema politico appare "agonizzante", le tensioni etniche persistono e non appare all'orizzonte alcun segnale di cambiamento. Ma le proteste crescono, la corruzione dilaga, i partiti fanno sempre più fatica a controllare l'insoddisfazione dell'opinione pubblica bosniaca e la richiesta di radicali riforme.

L'analisi parte dal presupposto che l'attuale sistema istituzionale definito a Dayton è superato, così come il fattore etnico alla base della federazione e lo stesso ordinamento amministrativo ora basato sui cantoni.

Dovrebbe altresì cambiare totalmente il ruolo ONU ed Europeo, con la chiusura degli attuali organismi che operano in Bosnia, adottando un nuovo approccio nel supporto al paese che dovrebbe prevedere - tra l'altro - l'avvio del processo di adesione all'Ue.

domenica 6 luglio 2014

Nuovo accordo commerciale tra la Russia e la Transnistria

La Russia ha siglato un nuovo pacchetto di accordi commerciali con la Transnistria, stato  nato nel 1990 dalla scissione unilaterale dalla Repubblica di Moldova e attualmente non riconosciuta dai paesi ONU. Si tratta di una risposta alla scelta della Moldova di firmare, assieme a Ucraina e Georgia,  l'accordo di associazione con Bruxelles a fine giugno. 

L'accordo commerciale bilaterale russo - transnistro dovrebbe riguardare la produzione industriale, l'agricoltura, il commercio e i trasporti, andando a incidere negativamente sull'export del piccolo paese verso i mercati occidentali (principalmente acciaio e tessili) e rafforzando ulteriormente i vincoli economici che già ora Tiraspol ha con Mosca.






martedì 1 luglio 2014

Anche quest'anno la linea di aliscafo da Trieste con l'Istria




Anche quest'anno è stata attivata la linea quotidiana di aliscafo da Trieste per Pirano, Rovigno e Pola (quest'ultima solo i week-end), con partenza dalla Nuova Stazione Marittima del Molo IV del porto di Trieste. La linea veloce, gestita dalla Triestelines, è co-finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia grazie al progetto strategico comunitario EA SEA-WAY sulla mobilità delle persone nell'Adriatico.




La linea rientra nell'ambito dell'azione pilota promossa dalla Regione relativa all'attivazione di linee marittime all'interno del bacino adriatico e rimarrà attiva sino al 1° settembre prossimo.

 













sabato 28 giugno 2014

L'adesione del Montenegro alla NATO rinviata al 2015


Brutta sorpresa per il governo di Podgorica: il Segretario generale della NATO A.F. Rasmussen ha annunciato lo scorso mercoledì 25 giugno a Bruxelles, nel corso della riunione ministeriale del Consiglio NATO che pur confermando la disponibilità verso nuove adesioni da parte di paesi dell'ex area socialista (Georgia, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Macedonia), al momento ogni speranza iniziale verrà posticipata di un anno. Le discussioni si avvieranno solo nel 2015 e nella soluzione sperata, l'allargamento potrà aver luogo nei mesi successivi.

Il Montenegro sperava di poter ottenere l'adesione sin dal prossimo settembre (in tal caso l'annuncio avrebbe dovuto essere fatto proprio a Bruxelles), ma i paesi membri della NATO  non hanno raggiunto una posizione comune, preferendo rallentare l'iter in considerazione di un ancora incompleto processo di riforme politiche e di attuazione del quadro normativo nel paese balcanico.  

mercoledì 4 giugno 2014

Sempre in difficoltà il commercio dell'area OCSE

I dati appena pubblicati dall'OCSE, il commercio internazionale dell'area G7+BRICs evidenziano le difficoltà permanenti del sistema economico globalizzato, con un calo generalizzato.

Nel primo trimestre 2014 (sullo stesso periodo dell'anno precedente) le esportazioni di merci sono diminuite del 2,7%, mentre le importazioni hanno avuto una crescita di solo lo 0,1% (principalmente grazie dalla domanda energetica). Ciò ha determinato un record del deficit commerciale di 44,8 miliardi di dollari.

Negli USA le esportazioni sono diminuite del 1,3%, mentre le importazioni sono aumentate dello 0,8%. Calo dell'export anche per la Cina (-7,3%) e in Giappone (-3,5%).  

Tra i paesi dei raggruppamenti G7 e BRICS, solo la Germania e l'Italia hanno registrato un aumento delle esportazioni di merci del 2,1 %, rispettivamente 1,5%.

Un analogo trend negativo è risultato in Russia e India, dove sia le esportazioni (-2,9%; -3%) che le importazioni (-2,8%; -0,9%) sono diminuite .

lunedì 14 aprile 2014

Lo Transport Scoreboard valuta le debolezze del sistema trasportistico UE

Il 10 aprile scorso la Commissione europea ha pubblicato il primo quadro di valutazione del trasporto europeo (first EU Transport Scoreboard). La banca dati raccoglie dati e informazioni provenienti da differenti fonti quali Eurostat, l'Agenzia europea dell'ambiente, la Banca Mondiale e l'OCSE, con lo scopo di dare dare un'immagine dellea differenziazioni esistenti tra gli Stati membri in materia di trasporti e per aiutare gli stati membri a identificare le rispettive carenze e definire le priorità per gli investimenti e le politiche da implementare.

La survey mette a confronto le performance dei 28 stati membri in 22 categorie nelle quattro differenti tipologie di trasporto (strada, ferrovia, mare, aria), secondo le categorie economiche legate ai trasporti.

martedì 1 aprile 2014

Progetto B2MOS a sostegno delle autostrade del mare

Nell'ambito del TEN-T l'UE ha finanziato con 5,7 milioni € lo studio B2MOS (Business to Motorways of the Sea) (dal costo complessivo di oltre 11 milioni €) per promuovere la cooperazione operativa dei settori pubblico e privato focalizzato all'incremento dell'efficienza delle cosiddette "autostrade del mare" (progetto prioritario 21). 

Lo studio contribuirà alla creazione di uno spazio marittimo europeo senza barriere, facilitando e semplificando la conformità alle normative comunitarie e promuovendo soluzioni intermodali di trasporto sostenibili che rafforzino la strategia delle autostrade del mare e migliorino la coesione europea mirando alla semplificazione delle procedure amministrative specifiche e la riduzione degli ostacoli al commercio intra-UE.

L'ampia partnership è composta da 22 partner provenienti da 6 Stati membri (Germania, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna, Regno Unito) 


giovedì 27 marzo 2014

L'attività portuale nel 2012 secondo Eurostat

I dati appena presentati da EUROSTAT nella survey Maritime port activity in the EU confermano la grande differenza esistente tra i porti del Nord e quelli del Mediterraneo. Nel 2012 la movimentazione delle merci ha raggiunto il 396 milioni di tonnellate a Rotterdam, 165 mil. ad Antwerpen e 114 ad Amburgo, contro gli "appena" 82 di Marsiglia, primo porto europeo meridionale, in termini di volume. Nei primi 10, gli altri 2 porti mediterranei classificati sono Algeciras (5°, con 75 milioni tonn.) e Valencia (10°, 54).
Diversa la situazione nel caso dei passeggeri, con Dover primo assoluto (12 milioni di persone)  grazie agli elevati flussi lungo la Manica, ma seguito dai porti greci di Salamina (quasi 12) e Perama (11 milioni). In questa classifica dei primi 10 porti passeggeri sono presenti anche due porti italiani (assenti nel caso delle merci), entrambi con circa 8 milioni di persone trasportate: Messina (8° posto) e Napoli (9°).

mercoledì 19 marzo 2014

Sulla Crimea Putin ha avuto ampio gioco a danno dell'occidente

Dopo il referendum per l'indipendenza in Crimea dal prevedibile risultato e le "terribili" sanzioni di UE e USA contro 21 alti funzionari russi (ma non i più importanti...) Putin si annette in maniera trionfale  la Crimea e rafforza in maniera notevole la sua posizione interna grazie a una salutare spruzzata di nazionalismo slavo direttamente dalla Piazza Rossa e all'ombra del Cremlino.

Ora può sedersi al prossimo tavolo delle trattative sul futuro dell'Ucraina con il coltello dalla parte del manico, con i politici occidentali che magari ancora per un po' continueranno a usare nei suoi confronti  toni alti e vuote parole.

Di sicuro la posizione di Mosca avrà il suo peso sulle scelte che verranno fatte sul futuro status dell'Ucraina, sia che esso sia federale o che si giunga alla costituzione di due stati. 

venerdì 14 marzo 2014

In aumento gli investimenti esteri. Ma i paesi sviluppati fanno fatica a riprendersi

Secondo il report UNCTAD Global Investment Trend Monitor gli investimenti diretti esteri (IDE) globali sono aumentati dell' 11% nel 2013 a circa 1,46 miliardi di dollari contro i 1,32 del 2012, raggiungendo un livello pre-crisi.

I flussi di investimenti hanno interessato tutti i raggruppamenti economici. Per i paesi sviluppati la situazione è sulla via di un seppur lento miglioramento, con una crescita annua media del 12% (pari a 576 milioni di dollari). Ma con ancora evidenti differenziazioni; per esempio, rispetto al 2012, per la parte dell'area UE vi sono stati segnali positivi; e particolarmente forte è stato il flusso verso il  Giappone (+61%). Gli USA, invece, non sono ancora usciti dal declino.

Complessivamente, i flussi verso le economie sviluppate hanno raggiunto solamente  un livello pari al 44 % rispetto al 2007.

Netto l'incremento dei paesi in transizione (+45%), i cui flussi hanno rappresentato il 9% degli IDE globali.

sabato 1 marzo 2014

Fondi cinesi per lo sviluppo dei collegamenti ferroviari tra Serbia e Ungheria

La China Railway Corporation finanzierà l'ammodernamento della linea ferroviaria Belgrado-Budapest, una direttrice strategica per la regione balcanica. I costi dei lavori, che potrebbero essere rapidamente avviati, dovrebbero toccare i 2,5 miliardi di dollari, L'intervento finanziario cinese è stato giustificato con le difficoltà a reperire i fondi necessari dall'Unione europea.

Il finanziamento rientra in più ampio accordo tra Serbia, Ungheria e Cina sull'ammodernamento della linea ferroviaria tra le due capitali sud-est europee. L'intervento permetterebbe il passaggio anche dei treni ad altà velocità (fino a 200 km/h).

giovedì 27 febbraio 2014

A Praga tornano i social-democratici. Fine dell'euroscetticismo

Dopo un lungo periodo di "gestazione" dall'incarico ottenuto il 17 gennaio scorso (le elezioni si erano svolte a fine ottobre 2013), il nuovo governo ceco guidato da Bohuslav Sobotka ha avuto la fiducia del Parlamento il 18 febbraio. Si tratta del primo governo di centro-sinistra (a guida social-democratica), dopo un periodo in cui si erano succeduti diversi governi di centro-destra, tutti caratterizzati da una posizione fortemente euroscettica.

Gli equilibri parlamentari rimangono deboli; la maggioranza composta con alcune forze moderate è limitata, con appena 100 voti (su 200 disponibili), beneficiando nelle urne dell'astensione dei neocomunisti del KSCM (33 rappresentanti) e dell'abbandono dell'aula dei rappresentanti del movimento populista Alba della democrazia diretta.

Il programma del nuovo governo è incentrato sulla ripresa economica e la creazione di posti di lavoro, pur in una logica di controllo della spesa pubblica e di rispetto del mantenimento del deficit pubblico entro la soglia del 3% del PIL.

Ancor più interessante è tuttavia l'annunciata rottura con i precenti esecutivi di Praga e l'apertura nei confronti dell'Europa; Sobokta ha già annunciato la prossima firma del Trattato di Stabilità siora congelata e la futura adesione all'eurozona con l'adozione dell'euro quale moneta nazionale al posto della corona.



mercoledì 19 febbraio 2014

Indice di Libertà di stampa 2014: la minaccia della sicurazza nazionale

L'appena pubblicato World Press Freedom Index 2014 evidenzia l'impatto negativo dei conflitti sulla libertà di informazione. Per alcuni paesi posti sotto la lente (e in alcuni casi si tratta di democrazie consolidate - com'è il caso degli USA, 46esimi, in caduta di 13 posizioni), è stata registrata una tendenza a interpretare le esigenze di sicurezza nazionale in un modo eccessivamente ampio e abusivo a scapito del diritto di informare e di essere informati. Una tendenza che costituisce una crescente minaccia a livello globale.

Al primo posto come paese in cui vi è maggiore libertà di stampa,la Finlandia, per il quarto anno consecutivo, seguita da Olanda e Norvegia. L'altra faccia della medaglia vede ultimi Turkmenistan, Corea del Nord ed Eritrea, paesi dove la libertà di informazione è inesistente.

In progressivo miglioramento appera la posizione dell'Italia, comunque 49esima (dietro a paesi quali Botswana, Papua e Haiti - e davanti solo a Grecia, Bulgaria, Croazia e Ungheria nell'area UE-28)

mercoledì 12 febbraio 2014

Pubblicato il World Report 2014 dello Human Right Watch

Pubblicato a fine gennaio il World Report 2014 dello Human Right Watch, con un quadro aggiornato al 30 novembre 2013 degli avvenimenti e delle questioni fondamentali relative ai diritti umani in più di 90 paesi in tutto il mondo.

I focus sono sulla situazione della Siria, nello specifico (ma anche in relazione ad altri paesi, specie dell'Africa), con valutazioni sulle scelte del ricorso (o meno, come nel caso siriano) alla cosiddetta dottrina della responsbilità di proteggere (R2P - Responsibility to Protect) adottata nell'ultimo decennio, e sul rischio della lotta al terrorismo che comporta infrazioni ai diritti umani.




lunedì 10 febbraio 2014

Due referendum in Gagauzia riscaldano il quadro politico moldavo

Lo svolgimento lo scorso 2 febbraio di due referendum nella piccola provincia autonoma della Gagauzia, al sud della Moldova, ha surriscaldato il clima politico nel paese. Il primo, consultivo, sullo sviluppo dei rapporti esterni della Moldova (pro-Romania/UE o pro-Russia) e uno legislativo, sul diritto dei gagauzi all'autodeterminazione.

Sebbene entrambi siano stati dichiarati illegali dalla Corte di Comrat, la consultazione pubblica, che ha registrato un voto maggioritario favorevole alle richieste presentate (favore all'opzione di rapporti più stretti con Mosca e sì all'autodeterminazione), è stata considerata dal governo moldavo un tentativo di ostacolare l'iter che porterà il paese alla firma dell'accordo di associazione con l'UE se non addirittura una minaccia all'integrità del paese. Un rischio che andrebbe ad aggiungersi all'ancor mai risolto problema dell'altra provincia separatista, la Transnistria.

Ai referendum hanno partecipato 70 mila persone, pari al 70% degli aventi diritto della provincia.

domenica 26 gennaio 2014

Per il FMI cresce l'economia mondiale. ma piano. E resta fragile

Il 21 gennaio 2014 scorso il Fondo monetario internazionale (FMI) ha pubblicato l'ultimo aggiornamento del World Economic Outlook sulle prospettive economiche mondiali. Vengono rivalutate le previsioni di crescita mondiale per l'anno in corso, portandole al 3,7%.

L'analisi del FMI evidenzia l'aumento di ottimismo sull'economia mondiale, aumentando le sue previsioni di crescita per la prima volta in quasi due anni, pur rimarcando la fragilità di recupero e il rischio di ricadute.

Dopo l'incremento del 3% registrato nel 2013, ora la previsione per il PIL mondiale  di quest'anno vede un indice superiore di 0,7 punti. Un trend, secondo la valutazione del FMI, destinato a proseguire nel 2015 (+3,9%).

Secondo il FMI, "gli ostacoli che pesano sul recupero stanno gradualmente riducendosi; (...) nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo,  il rafforzamento della domanda estera contribuirà alla crescita. Alcune economie potranno invece benficiare del sostegno delle politiche monetarie".

giovedì 9 gennaio 2014

Persiste la crisi economica in Kosovo

Secondo un articolo pubblicato a fine anno da albinfo.ch e ripreso dal Courrier des Balkans, permane una situazione economica critica in Kosovo; l'economia di fatto ristagna (la crescita è stata di solo il 3%), il dieci per cento della popolazione vive in estrema povertà, mentre il tasso di disoccupazione supera il 30%. Gli investimenti esteri latitano e la bilancia dei conti correnti ne risente in maniera evidente.

Secondo l'articolo, continua a predominare l'economia sommersa che sostiene il mercato nero e il contrabbando, tutte attività che favoriscono il crimine organizzato.

Un altro elemento preoccupante è dato dal crescente numero di imprese che interrompono la propria attività conseguenza del crollo della domanda interna.