lunedì 12 novembre 2012

In via di definizione il nuovo governo montenegrino

Il presidente montenegrino Filip Vujanovic ha annunciato l'affidamento dell'incarico di costituire il nuovo esecutivo al leader del Partito democratico dei socialisti (DPS) Milo Djukanovic, uscito vincitore delle elezioni anticipate del 14 ottobre scorso. A scanso di non previsti colpi di scena, Djukanovic darà vita vita al sesto governo da lui presieduto negli ultimi vent'anni (e va aggiunto anche il periodo di presidenza della repubblica 1998-2002).
La coalizione 'Per il Montenegro europeo' guidata dallo stesso Djukanovic ha vinto le elezioni 2012, aggiudicandosi 39 degli 81 seggi parlamentari. Sono ora in fase avanzata le trattative con i rappresentanti dei partiti etnici del paese (Partito bosniaco BS, movimento albanese Forca e Iniziativa civile croata - HGI), il cui apporto dovrebbe permettere la costituzione di una coalizione di maggioranza in Parlamento con probabilmente 45 voti che gli permetterebbe di governare con una certa tranquillità il paese balcanico, evitando il rischio di un esecutivo minoritario.
I partiti etnici dovrebbero confermare il ruolo avuto già con il precedente esecutivo guidato da Igor Luksic, ottenendo, secondo alcune prime indiscrezioni, almeno un ministero senza portafoglio  (assegnato al BS) e una serie di incarichi di consiglieri/viceministri, oltre alla conferma della vicepresidenza del Parlamento sempre a un rappresentante del BS. L'altro partito etnico albanese (Unione democratica) presente nel paese, che non è riuscito a riconfermare la sua presenza in Parlamento, dovrebbe beneficiare della nomina di alcuni sui rappresentanti ad alti funzionari dell'amministrazione pubblica del Montenegro.

Studio SRM sui trasporti marittimi dell'Italia

Presentato il 23 ottobre scorso lo studio prodotto da SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) in collaborazione con la Banca d’Italia - Sede di Genova, la ricerca dal titolo Trasporto marittimo e sviluppo economico. Scenari internazionali, analisi del traffico e prospettive di crescita
L'elaborato affronta gli aspetti economici e strategici del settore marittimo in Italia, con un occhio alla realtà internazionale - e della regione mediterranea in particolare, evidenziando il ruolo del comparto nell'economia italiana e la sua funzione di internazionalizzazione e di innovazione  e che dimostra la funzione driver svolta dal trasporto marittimo per la nostra economia, in quanto volano di internazionalizzazione, innovazione e investimenti.
Tre sono i casi studio di settore, riguardanti il cluster armatoriale della Campania, il porto di Genova e la portualità triestina.



venerdì 9 novembre 2012

Pubblicato il Transition Report 2012 della BERS

Pubblicato dalla BERS il nuovo Transition Report per il 2012. Accanto al solito quadro socio-economico dei paesi in transizione dell'Est Europa allargata ai paesi ex URSS e ad alcuni paesi della sponda Sud-occidentale MED, quest'anno l'approfondimento dello studio è Integration across borders.


Dall'introduzione:

"This is the fourth consecutive Transition Report to be written in the shadow of an economic crisis in the transition region. The region is still vulnerable, both because of legacies from the previous crisis and pre-crisis periods – high non-performing loans and foreign currency-denominated debt – and its strong dependence on the eurozone. The Transition Report analyses the importance of economic integration, focusing specifically on the changing financial landscape in the eurozone single currency bloc and the creation of new pan-European institutions. It also assesses the role of trade integration."

sabato 3 novembre 2012

la CE punta all'implementazione del quadro normativo ambientale legato ai trasporti


La Commissione europea (CE), nell'ambito delle azioni svolte a supporto dell'implementazione del quadro ambientale legato ai trasporti, ha proposto lo scorso 17 ottobre la modifica dell'attuale legislazione sui biocarburanti allo scopo di stimolare lo sviluppo dei biocarburanti alternativi derivati ​​da materie prime non alimentari, come i rifiuti o il foraggio.

Questi prodotti producono infatti un'emissione di gas a effetto serra di gran lunga inferiore se paragonati ai combustibili fossili tradizionali (carbone, petrolio) e hanno il vantaggio di non interferire con la catena della produzione alimentare.

Secondo la nuova proposta, l'uso di alimenti a base di biocarburanti per soddisfare il 10% di energia rinnovabile obiettivo della direttiva sulle energie rinnovabili verrà limitato al 5%, offrendo nuovi incentivi per i biocarburanti più efficienti.