domenica 29 novembre 2009

Referendum in Romania pe rcambiare il Parlamento

In questi giorni si è sentito parlare dell'elezione del nuovo presidente della repubblica (chi al posto di Basescu?). Va tuttavia tenuto conto che in contemporanea al voto si è svolto anche un referendum, fortemente voluto dal presidente uscente Basescu adducendo come ragioni il risparmio e lo snellimento degli iter, sulla riorganizzazione istituzionale che prevede il passaggio a un sistema monocamerale con una drastica riduzione dei rappresentanti in Parlamento. Appena superiore al necessario il turnout, di poco superiore al 50,6%. Oltre i 3/4 dei votanti si sono dichiarati d'accordo con i cambiamenti.

giovedì 26 novembre 2009

Energie rinnovabili per le nostre case dal 2020

I deputati dell'EuroParlamento hanno raggiunto il 17 novembre scorso un accordo con il Consglio UE sul risparmio di energia negli edifici. In virtù di questo accordo, tutti gli edifici costruiti dopo il 2020 dovranno rispettare le norme di risparmio energetico elevato ed essere riscaldati mediante l'utilizzo di energie rinnovabili. Le autorità nazionali si impegneranno sin dal 2018 a sostenere questa scelta, cui contribuirà un parziale finanziamento comunitario.
Si va, quindi, in direzione di una casa ecologica di massa, tendenza già presente in altri paesi europei. Non ancora magari nell'utilizzo di materiali da costruzione
ecologici, ma almeno con maggiore attenzione per i consumi e, in questo caso, per forme alternative di energia (specie solare o geotermica, le più usate al momento) per attenuare l'impatto legato agli attuali consumi energetici di idrocarburi e carbone (e nucleare).

venerdì 20 novembre 2009

Anche la Slovenia si accorda con Mosca per South Stream

Siglato l'accordo tra Slovenia e Russia per la realizzazione sul terriotrio sloveno di parete del gasdotto South Stream che attraverso i Balcani dovrebbe rifornire gas al mercato europeo. La firma è stata apposta dai politici sloveni nonostanmte le forti pressioni degli ambienti comunitari contrari alla realizzazione di questo progetto russo e favorevole invece al progetto Nabucco, di simile funzione e percorso ma che dovrebbe trasportare gas caucasico e non russo. Di fatto, sta vincendo la scelta di Mosca di coinvolgere i paesi del Sud-Est Europa nella costruzione di questo pipeline che passerebbe sotto il Mar Nero, permettendo a Mosca di evitare l'attuale percoirso obbligato attraverso l'Ucraina, con tutte le problematiche sorte negli ultimi anni in termini di garanzia di approvvigionamento. Per Bruxelles, invece, rischia di essere una sconfitta nel suo programmato tentativo di sganciarsi dall'attuale dipendenza e di reperire fonti energetiche alternative all'offerta russa, ora predominante.

domenica 15 novembre 2009

SI perpetuano i conflitti politici in Romania. Alle urne per il nuovo presidente

Il quadro politico romeno è ormai da alcuni anni caratterizzato da costante instabilità, che spesso tende all'immobilismo. Al di là di una cronica conflittualità tra schieramenti politici che spesso va ben oltre il dialogo-scontro politico/ideologico, si ripete da tempo lo scontro da istituzioni, e in particolare tra il presidente della repubblica Traian Basescu e il Parlamento, con il primo spesso andato oltre le sue prerogative. L'ultimo caso è stata la sfiducia votata al governo di centro-destra del premier Emil Boc, seguita da un voto contrario anche sulla nomina del nuovo incaricato a primo ministro (Lucian Croitoriu) proposto da Basescu, come prevede la Costituzione romena. Ciò ha di fatto congelato tutta l'attività politica, proprio alla vigilia del voto per il rinnovo della carica alla presidenza della repubblica (un caso ....). Un fatto che, tra l'altro, ha impedito allo stesso Basescu di sciogliere le camere e sollecitare un voto anticipato. Egli si è ricandidato per un nuovo turno di presidenza del paese, ma seppur goda i favori di molti romeni, difficilmente potrà andare oltre il primo turno, poiché le intese che potrebbero formarsi per il voto di ballottaggio pare lo penalizzino, mentre il suo principale antagonista, Mircea Geoana (leader social-democratico), potrebbe facilmente accogliere le preferenze degli elettori anche al di fuori del suo partito, sfruttando il momento difficile vissuto dal paese e la crescente insofferenza per le condizioni di vita di un'ampia fascia della popolazione romena.

venerdì 13 novembre 2009

Quanta paura di essere poveri?

La società appare molto più sensibile di chi la governa sui problemi attuali. Secondo un'indagine di Eurobarometro di fine ottobre, il 73% degli europei considera la povertà e l'esclusione sociale un problema serio, e il 89% di essi richiede provvedimenti rapidi ai propri governi per affrontarlo, ritenuti responsabili nell'affrontare il problema.
Attualmente, quasi 80 milioni di persone (il 16% della popolazione UE) vive al di sotto della soglia di povertà, incontrando difficoltà nell'occupazione, nell'educazione, nella casa e nei rapporti e servizi sociali. Le cause sono individuate principalmente nella disoccupazione (%"%), nei salari ritenuti insufficienti (49%) e nelle pensioni troppo basse (29%). Forti preoccupazioni sono state espresse per le fasce di età più alte (anziani e pensionati) e per quelli con bassi livelli di istruzione.
Il 2010 sarà l'"Anno europeo contro la
povertà".... sarà vero ????

I cittadini balcanici senza visti per l'Europa. Ma non ancora tutti

Il Parlamento europeo ha confermato il 12 novembre la decisione del Consiglio dei ministri dell'UE della settimana precedente di anticipare la sospensione del regime dei visti verso l'UE per Serbia, Montenegro e Macedonia al 19 dicembre prossimo, contro il precedente termine del 1° gennaio 2010. La decisione è stata interpretata quale "regalo di fine anno" a questi paesi, fatto che permetterà ai loro cittadini di viaggiare liberamente nei paesi Schengen sin dalle feste di quest'anno. Questo è anche un segnale inviato ai rimanenti paesi balcanici rimasti esclusi - Bosnia Erzegovina e Albania -, ad accelerare le riforme strutturali previste dagli accordi di pre-adesione. Sarajevo e Tirana sperano di poter beneficiare dello stesso trattamento nel corso della prima metà del 2010.

lunedì 9 novembre 2009

Studio WB "Turmoil at Twenty"

E' appena uscito un mega-studio della Banca mondiale "Turmoil at Twenty – Recession, Recovery, and Reform in Central and Eastern Europe and the Former Soviet Union" sullo stato di avanzamento delle riforme dei paesi europei ed asiatici in transizione, avviato ormai vent'anni fa, che tiene in conto delle ripercussioni della crisi internazionale dell'ultimo anno. Lungo, dettagliato ed interessante, con la posizione della principale organizzazione finanziaria planetaria.

Abbattere i muri


Oggi si festeggia il crollo del muro di Berlino, la fine del bipolarismo democrazia-comunismo. Quel giorno sembrava la fine di un'era e l'inizio di un mondo migliore, comune. Eppure i muri restano a dividerci, a contrapporci, sia fisici che mentali. Oggi la società è solo un pò più libera che nell'1989. E anche noi...