domenica 15 novembre 2009

SI perpetuano i conflitti politici in Romania. Alle urne per il nuovo presidente

Il quadro politico romeno è ormai da alcuni anni caratterizzato da costante instabilità, che spesso tende all'immobilismo. Al di là di una cronica conflittualità tra schieramenti politici che spesso va ben oltre il dialogo-scontro politico/ideologico, si ripete da tempo lo scontro da istituzioni, e in particolare tra il presidente della repubblica Traian Basescu e il Parlamento, con il primo spesso andato oltre le sue prerogative. L'ultimo caso è stata la sfiducia votata al governo di centro-destra del premier Emil Boc, seguita da un voto contrario anche sulla nomina del nuovo incaricato a primo ministro (Lucian Croitoriu) proposto da Basescu, come prevede la Costituzione romena. Ciò ha di fatto congelato tutta l'attività politica, proprio alla vigilia del voto per il rinnovo della carica alla presidenza della repubblica (un caso ....). Un fatto che, tra l'altro, ha impedito allo stesso Basescu di sciogliere le camere e sollecitare un voto anticipato. Egli si è ricandidato per un nuovo turno di presidenza del paese, ma seppur goda i favori di molti romeni, difficilmente potrà andare oltre il primo turno, poiché le intese che potrebbero formarsi per il voto di ballottaggio pare lo penalizzino, mentre il suo principale antagonista, Mircea Geoana (leader social-democratico), potrebbe facilmente accogliere le preferenze degli elettori anche al di fuori del suo partito, sfruttando il momento difficile vissuto dal paese e la crescente insofferenza per le condizioni di vita di un'ampia fascia della popolazione romena.

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