venerdì 24 settembre 2010

Aggiornate le previsioni per lo scenario energetico UE al 2030

La Commissione europea ha appena prodotto un aggiornamento del suo scenario energetico da qui al 2030, l'Energy Trends to 2030. Si punta a una produzione di energia elettrica da rinnovabile che raggiunga il 64% del totale, mentre al carbone spetterebbe il 12%, al gas il 7%, all'atomo il 4% e al petrolio il 3% della produzione energetica UE. Il trend è stato rivisto a seguito della crisi che ha colpito l'Europa negli ultimi anni e che ha rallentato la crescita del sistema energetico. La Commissione ritiene determinante la crescita dell'eolico, seguita dall'idrico e dal ricorso alle biomasse.

giovedì 23 settembre 2010

Elezioni in Bosnia Erzegovina. Alla ricerca di una difficile stabilizzazione politica

Il 3 ottobre prossimo elezioni in Bosnia Erzegovina per il rinnovo delle cariche della presidenza collegiale, i 42 seggi della camera dei rappresentanti (la camera bassa del parlamento BE), i 98 seggi dell'assemblea della federazione croato-bosniaca e gli 83 dell'assemblea nazionale serbo-bosniaca. molto ampio ll ventaglio dei candidati e dei partiti in corsa. La campagna elettorale è condizionata dalla polemica politica che ha caratterizzato il dibattito dell'ultimo anno nel paese legata al trasferimento dei poteri a un centro comune (suggerito da EU e USA) che permetterebbe una più agevole stabilizzazione politica del paese, o al mantenimento dell'attuale forte autonomia delle componenti, tutta a favore del sistema territoriale sul quale si basa il potere politico etnico di serbi, croati e mussulmani nelle rispettive aree di controllo.

mercoledì 15 settembre 2010

Prossimo l'avvio dei lavori per il Nabucco

E' stata siglata una lettera d'intesa tra BERS, BEI, IFC e gli shareholders della società Nabucco spa, consistente nell'impegno a garantire sino a 4 miliardi di euro per la costruzione del progetto transbalcanico. Di questi, 2 sarebbero garantiti dalla BEI e 1,2 dalla BERS. L'atto rappresenta il via libera alla realizzazione dell'oleodotto dal Mar Nero all'Europa centrale che dovrebbe garantire circa 30 milioni di tonnellate di petrolio all'anno al mercato UE, affamato di risorse energetiche, e, allo stesso tempo, permettere una diversificazione delle forniture di idrocarburi, ora fortemente sbilanciate e per lo più provenienti dalla Russia. i lavori, previsti dalla fine del 2011, dovrebbero completarsi dopo appena 4 anni. SEmpre che non sorgano nuovi intoppi, legati alla contemporanea realizzazione dell'oleodotto South Stream, fortemente sostenuto (e finanziato) da Mosca.

martedì 14 settembre 2010

A quando una soluzione sul nome della Macedonia ?

Il presidente della Commissione europea Barroso spinge nuovamente affinché si giunga a un accordo tra Skopje e Atene sulla denominazione della Macedonia; i greci ritengono questa denominazione legata alla storia del loro paese e si oppongono fermamente alle scelte di Skopje, costringendo il piccolo paese balcanico a identificarsi momentaneamente nell'acronimo FYROM (Former Yugoslav Republic of Macedonia). In estate sembrava si fosse vicini a una soluzione con l'utilizzo del termine Vardar (il fiume che attraversa il paese) nella denominazione ufficiale (repubblica di Macedonia del Vardar ? repubblica del Vardar ?) ma poi tutto si era arrestato. Ciò continua a pesare fortemente sul processo di integrazione macedone nell'UE ma anche nelle altre organizzazioni internazinali, osteggiato dalla Grecia sino alla soluzione del quesito. A sicapito del delicato processo di stabilizzazione della regione balcanica.

venerdì 10 settembre 2010

Moldova, tutto come prima ?!?!

Nemmeno il tanto atteso referendum sull'elezione del presidente della repubblica ha avuto un buon esito; scarsa la partecipazione, appena il 30%, forse per lo più a causa della crescente sfiducia dei moldavi verso l'intera classe nazionale. L'esito pesa in maniera particolare sull'attuale maggioranza, che aveva puntato molto su questo referendum per rafforzare i suoi già deboli legami. E intanto l'opposizione ha rialzato la cresta, pronta a cercare di riacciuffare il potere. Sono inevitabili nuove elezioni anticipate, probabilmente già entro l'anno, che potrebbero anche portare a nuove maggioranze, magari proprio con il ritorno dei neocomunisti al governo. Di certo, difficilmente il paese riuscirà ad avere la necessaria stabilità e forza politica per affrontare le molte problematiche aperte; per non parlare dell'ormai altrettanto indispensabile riforma istituzionale per non ricadere in simili impasse che paralizzano il paese da ormai oltre un anno.