martedì 29 giugno 2010

Cresce la percezione della corruzione nei Balcani occidentali

Secondo un report della Gallup, presentato in occasione di un evento organizzato in collaborazione con il Fondo europeo per i Balcani, la percezione generale del fenomeno della corruzione da parte dell'opinione pubblica dei paesi della regione sud-est europea è in crescita, sia nel settore pubblico che privato. I dati, che si riferiscono a un rilevamento del 2009, evidenzia come oltre i due terzi degli intervistati considera la corruzione come "dilagante" e "diffusa" sia a livello di governo che di imprese produttive. La percezione della corruzione nel mondo degli affari è più elevata in Croazia (92%), in Serbia (91%) e in Bosnia Erzegovina (90%); una tendenza che si è accentuata negli ultimi anni in tutti i paesi tranne l'Albania e la Macedonia. La percezione della corruzione nel governo è più elevata in Kosovo (84%) e in Bosnia Erzegovina (81%), mentre il livello rimane basso in Montenegro (49%).

lunedì 28 giugno 2010

Previsioni di forti incrementi dei prezzi agricoli nei prossimi decenni

Secondo l'ultimo Outlook dell'OCSE, la crescente domanda proveniente dai mercati emergenti e la produzione di biocarburanti dovrebbero far salire i prezzi dei prodotti agricoli su mercati internazionali. Il rapporto pubblicato ieri, 15 giugno, avverte che i prezzi medi del grano e di altri secondari registrerà un incremento del 15-40% termini reali nei prossimi dieci anni rispetto ai livelli medi registrati nel periodo 1997-2006. inoltre, è previsto un incremento di oltre il 40% dei prezzi reali degli oli vegetali e del 16-45% dei prodotti lattiero-caseari.

venerdì 18 giugno 2010

Il voto in Slovacchia. Incerti nuovi equilibri

Il partito del premier uscente Fico ha vinto le elezioni in Slovacchia con il 34,8% dei voti, ma i partiti alleati nazionalisti non hanno registrato risultati altrettanto buoni, al punto che i partiti di opposizione di orientamento moderato/riformista che fanno riferimento all'Unione democratico-cristiana/partito democratico, compreso anche il movimento magiaro, avrebbero conseguito assieme la (seppur limitata) maggioranza dell'Assemblea nazionale (79 seggi su 150). Difficile ora la scelta del nuovo governo; pare che almeno in una prima fase possa essere affidato l'incarico a un esponente riformista.

venerdì 11 giugno 2010

referendum costituzionale in autunno in MoldovaR

Con il sostegno del Consiglio d'Europa il governo moldavo pare abbia finalmente trovato una soluzione per risolvere la crisi costituzionale che da ormai un anno paralizza il paese. Il 3 giugno i quattro leader della coalizione di governo (Alleanza per l'Integrazione Europea ) hanno annunciato un referendum agli inizi di settembre sull'elezione diretta del presidente (modifica dell'articolo 78 della Costituzione) che dovrebbe portare a nuove elezioni già in autunno, dopo lo scioglimento del Parlamento in ottobre. Si spera così di poter risolvere la lunga crisi istituzionale e politica avviata dopo il voto della scorsa estate che aveva estromesso i neocomunisti dal potere.

giovedì 3 giugno 2010

Rapporto La Cina nel 2010. Scenari e prospettive per le imprese

In occasione della missione commerciale italiana in Cina di questi giorni, la Fondazione Italia-Cina ha messo online sul sito del CorSera il rapporto annuale 2010 del CESIF "La Cina nel 2010. SCENARI E PROSPETTIVE PER LE IMPRESE" che ci spiega le ragioni del potenziale mercato cinese, perché dovremmo investire di più in Cina, come recuperare il gap rispetto agli altri paesi occidentali, senza dimenticare i potenziali flussi cinesi di persone e merci che potrebbero interessare l'Italia (qundi non solo commercio e industria, ma anche turismo).

mercoledì 2 giugno 2010

Conferenza per i Balcani a Sarajevo

A Sarajevo si apre la Conferenza per i Balcani, meeting interministeriale al massimo livello di ministeri degli esteri dei paesi del SEE assieme a UE, USA, Russia, Turchia e Italia, quest'ultima promotrice dell'avvenimento. L'obiettivo e' di fare il punto e di rilanciare il processo di integrazione e adesione dei paesi sud-est europei. Ma il momento pare alquanto problematico, in una fase di stanca da entrambe le parti. Diversi membri UE, dopo gli allargamenti del 2004 e 2007 vedono con scetticismo il prossimo coinvolgimento dei questi paesi balcanici ritenuti ancora non pronti al passo e alle prese con molteplici problemi interni, sia di ordine politico che socio-economico con, in alcuni casi, gravi dissidi tra di loro. In questi casi, l'opinione pubblica interna sta effettuando una forte pressione, per lo piu' condizionata dalle difficolta' congiunturali e dall'ascesa delle forze nazionaliste e reazionarie. Da parte dei paesi orientali, la dimensione degli impegni da assumere nel processo di transizione legato all'adesione, le difficolta' interne incontrate negli ultimi anni, e per ultimo la crisi internazionale che ha avuto profonde ripercussioni sui loro sistemi, hanno fatto si' che si evidenziassero in primis quanto non fatto assieme alle ripetute incapacita' o reticenze.

I problemi sul tavolo sono molti, alcuni di difficile soluzione (se non, forse, in un quadro di adesione), le intenzioni ci sono ma le volonta' latitano da piu' parti. Sara' difficile ottenere dei risultati che vadano oltre a prevedibili impegni sulla carta, anche di fronte al necessario rinnovato impegno di prospettiva europea ormai sventolato come un cencio rosso davanti al toro. Con il rischio pero' che questi paesi si rendano conto di ritrovarsi nell'arena e non accettino di far la parte del toro ....

martedì 1 giugno 2010

Vertice dei presidenti balcanici. Accelerare l'integrazione UE

A Sarajevo il 29 maggio si è tenuto un "vertice a 4" dei presidenti di Croazia, Serbia, Montenegro e Bosnia Erzegovina in vista dell'incontro UE-Balcani d'inizio giugno con l'obiettivo di cercare di coordinare le loro strategie diplomatiche. Ne è emerso l'obiettivo di chiedere a Bruxelles di continuare a percepire il processo di allargamento ai Balcani come un atto globale, da accelerare nonostante la crisi internazionale in atto.
Allo stato attuale pare comunque difficile convincere tutti i paesi UE dell'opportunità di procedere quanto prima all'ultima fase di allargamento a Est... forse ce la farà nei tempi previsti solo la Croazia (con qualche mugugno ....).