mercoledì 24 maggio 2017

Sviluppo dei collegamenti tra i terminali di Ronchi dei Legionari (aeroporto FVG) e Fiume/Rijeka (porto&terminal bus)


Alcune considerazioni sul possibile collegamento.
Attualmente non esistono collegamenti diretti tra l’aeroporto di Ronchi d. L. e il capoluogo quarnerino. La sola possibilità è data dal raggiungimento di Trieste (da Ronchi) mediante autobus della linea urbana APT e successivo proseguimento ricorrendo alla linea bus Trieste-Fiume (ci sono 12 corse a/r al giorno; durata 2 ore circa) fornite da diversi operatori del settore, sia italiani che croati. L’autostazione di Fiume è sita sul lungomare, a circa un centinaio di metri dal nuovo terminal marittimo passeggeri, fornendo quindi, anche un agevole accesso al terminale marittimo.
In pieno sviluppo risultano gli operatori low-cost del trasporto pubblico a lunga percorrenza su gomma, che attraversando l’area orientale del Nord Adriatico, toccano anche i centri urbani in questione.
Di interesse appare il terminal marittimo passeggeri, inaugurato a Fiume nel 2009, che permette il collegamento via mare con le principali città croate lungo la costa e sulle isole, sia mediante traghetto che aliscafo, oltre che l’approdo di navi crociera (in aumento proprio grazie al nuovo terminal) (MA ATTENZIONE AL RISCHIO DI CONCORRENZA CON TRIESTE PER LA CROCIERISTICA !).
Il nascente polo intermodale dell’aeroporto di Ronchi, il cui avvio è previsto per l’inizio del 2018, pur essendo caratterizzato prevalentemente da uno sviluppo bimodale aereo-ferrovia (con in previsione un collegamento via shuttle ferroviario con Trieste e Udine – oltre che con Venezia mediante le regolari corse ferroviarie di Trenitalia), vede anche il progetto di realizzazione di una stazione di autobus a favore del trasporto regionale di passeggeri. In quest’ottica si può concepire la possibilità arricchire il futuro network di trasporto passeggeri su gomma attraverso l’attivazione anche di altre linee (anche con il contributo di privati) con i paesi vicini, i cui territori confinanti già gravitano sull’aeroporto che rappresenta una importante soluzione per il raggiungimento di altri centri urbani e capitali europei anche per molti sloveni e croati (soprattutto).
Il trend è destinato ad assumere ancor maggiore rilievo con la prossima entrata della Croazia in Schengen (entro il 2017), che porterà all’eliminazione dei controlli ai confini con la Slovenia e a una libera circolazione delle persone e di conseguenza anche una forte riduzione dei tempi di percorrenza e il venir meno dei colli di bottiglia estivi al confine sloveno-croato.
Non vi sono, al momento, alternative modali differenti (quali p. es. un collegamento via mare (traghetto/aliscafo)) tra Trieste e Fiume, a causa sia dei costi che della maggiore distanza della via d’acqua (ca. 130 miglia contro i 75 km stradali). Sono invece attivi collegamenti marittimi stagionali con alcuni centri dell’Istria e della Dalmazia, ma da Venezia o da Trieste (limitatamente a Pola, con aliscafo). Assente anche il collegamento ferroviario (solo via Zagabria).
Alla luce della situazione in atto, è auspicabile l’individuazione di soluzioni atte a incrementare il ruolo del terminal aeroportistico di Ronchi a favore di Fiume e del suo terminal marittimo attraverso lo sviluppo di forme di cooperazione tra istituzioni del territorio e stakeholder del settore dei trasporti di persone per giungere a un miglioramento delle condizioni e dei servizi offerti ai viaggiatori/turisti lungo questa direttrice. Nello specifico, realizzando una connessione diretta stradale di trasporto pubblico tra Ronchi e il porto di Fiume si porrebbero le basi a sostegno di uno incentivo sia al turismo croato con destinazione continentale che a quello europeo verso la Dalmazia, puntando a favorire il riorientamento della modalità di trasporto ora prevalente (quella privata-autovettura propria) verso soluzioni legate al trasporto pubblico intermodale (aereo-bus-…-nave) più sostenibile, convogliando parte del traffico turistico ora automunito e non organizzato. Allo stesso tempo, non va scordato un positivo impatto legato ai viaggi business da parte croata, che attraverso il terminal aeroportistico di Ronchi avrebbero un più agevole accesso ai mercati nazionali italiani ed europei. Va da sé che una tale soluzione imporrebbe anche l’introduzione di servizi aggiuntivi e integrativi al trasporto in questione a beneficio del sistema economico locale, in primis relativi al collegamento autostazione-terminal marittimo a Fiume.
In questo modo, si contribuirebbe a implementare la connettività transfrontaliera tra Italia e Croazia, attualmente deficitaria e basata principalmente sul trasporto privato, oltre che sulla già citata linea di autobus Trieste-Fiume, e caratterizzata da un pesante impatto in termini ambientali (inquinamento, ingorghi, congestione stradale), specie nel periodo estivo.
Una soluzione potrebbe risultare dalla realizzazione di un regolare collegamento diretto di autobus tra l’aeroporto di Ronchi e la città di Fiume (di interesse anche per il terminal marittimo passeggeri), con la partecipazione di alcune società di trasporto croate al momento attive nella regione nord-adriatica. In particolare, si potrebbe ipotizzare il coinvolgimento di società croate quali
1.   Crnja Tours, che attualmente opera quotidianamente sulla linea Fiume-Trieste-Padova, e quindi una fermata al nuovo polo intermodale di Ronchi parrebbe possibile e renderebbe direttamente accessibile l’aeroporto ai viaggiatori provenienti sia dal Veneto che dalla Croazia;
2.  BusCroatia, che svolge il collegamento tra Trieste e Fiume, ma che potrebbe ipotizzare un prolungamento della tratta sino al polo di Ronchi. Questa società opera inoltre già sia sul collegamento con l’aeroporto (stagionale) di Fiume-Omisalj, che con regolari linee bus dirette verso le isole dalmate settentrionali (Veglia, Cherso), permettendo quindi l’accessibilità a territori più lontani ma di elevato interesse turistico.

Vista la necessità di allargare il partenariato, per aumentare l’area interessata dal progetto transfrontaliero, ad almeno un altro porto e allo sviluppo del collegamento con l’aeroporto FVG, si potrebbe pensare al coinvolgimento del porto di Pola. Pola però ha un aeroporto che si sta sviluppando molto e quindi la proposta progettuale potrebbe risultare essere concorrente e non coerente con i piani di sviluppo dell’area istriana.
Costi
I costi collegati allo sviluppo delle attività (attivazione di una linea transfrontaliera “pilota”, promozione, etc.) sono eleggibili compatibilmente con il budget di progetto, che non potrà essere molto elevato vista la ridotta copertura data dalle attività sull’area programma (sono coinvolte solo poche regioni dell’area programma).

(24/05/2017)