mercoledì 31 agosto 2011

La Cechia insoddisfatta delle energie alternative. Preferenza al nucleare e carbonwe

I risultati inferiori alle aspettative ottenuti nel settore delle energie rinnovabili farebbero decidere la Cechia di abbandonare questa strada per accentuare il ricorso al nucleare e al carbone, in netto contrasto con le politiche energetiche UE. Questi sarebbero i principali contenuti della nuova politica per la sicurezza energetica per i prossimi 20 anni approvata dal governo di Praga a metà agosto. Si prevede una razionalizzazione delle forniture provenienti dall'estero, una loro diversificazione all'origine, un rafforzamento delle due strutture delle centrali nucleari, con la sostituzione di quelle vecchie con nuove tecnologie (e più reattori) e la realizzazione di una completamente nuova in Moravia. Parallelamente, dovrebbero aumentare le centrali a carbone e a gas per soddisfare la crescita della domanda energetica interna. Di fronte a una diminuzione dell'estrazione del carbone si dovrebbe provvedere con un aumento delle importazioni (attualmente il paese è un esportatore netto).

giovedì 25 agosto 2011

Country Surveys online. Primo elaborato del progetto FIT4SMEs

E' stato posto online l'elaborato prodotto da INFORMEST nell'ambito della prima fase del progetto FIT4SMEs co-finanziato dall'InCE (Iniziativa centro-europea) e dalla Regione Aut. Friuli Venezia Giulia. Lo studio (Country Surveys) delinea il quadro delle possibilità di finanziamento offerto da Banca mondiale, Banca per gli investimenti europei e Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ad alcuni paesi dell'area Est Europea (Albania; Belorussia; Bosnia Erzegovina; Croazia; Macedonia; Moldova; Montenegro; Serbia; Ucraina) associati all'InCE ma non ancora anche membri dell'UE.
Lo scopo del progetto è di implementare nei prossimi due anni la capacità delle organizzazioni economiche di supporto alle PMI locali di approccio agli strumenti finanziari messi a disposizione e in questo modo supportare lo sviluppo del tessuto economico locale di questi paesi alle prese con il processo di transizione.

venerdì 12 agosto 2011

Governanti italianii in paranoia

a sentire i possibili provvedimenti anticrisi del governo si rimane allibiti. non è più un problema ideologico, è diventato un problema di competenza. stanno dicendo scemenze che nemmeno uno studente di primo anno di economia... Da brividi certe dichiarazioni.
si ipotizza di tagliare l'intagliabile (come sempre il welfare e la spesa pubblica locale, già dissanguata), ma lasciando alcuni settori intoccati (e intoccabili: la difesa...) che potrebbero invece essere per lo meno razionalizzati.
E spennare tutti con altre tasse, ma guai a parlare di patrimoniali sennò siamo tutti comunisti...
Però. C'è un però. Non ho ancora sentito parlare di un piano (e di risorse) per la ripresa economica del paese. Senza di esso non c'è futuro che tenga.