martedì 15 luglio 2014

Secondo Crisis Group necessità di rapidi cambiamenti in Bosnia, anche per quanto riguarda l'approccio occidentale

L'appena pubblicata analisi di Crisis Group affronta la difficile situazione nella Bosnia Erzegovina. Il sistema politico appare "agonizzante", le tensioni etniche persistono e non appare all'orizzonte alcun segnale di cambiamento. Ma le proteste crescono, la corruzione dilaga, i partiti fanno sempre più fatica a controllare l'insoddisfazione dell'opinione pubblica bosniaca e la richiesta di radicali riforme.

L'analisi parte dal presupposto che l'attuale sistema istituzionale definito a Dayton è superato, così come il fattore etnico alla base della federazione e lo stesso ordinamento amministrativo ora basato sui cantoni.

Dovrebbe altresì cambiare totalmente il ruolo ONU ed Europeo, con la chiusura degli attuali organismi che operano in Bosnia, adottando un nuovo approccio nel supporto al paese che dovrebbe prevedere - tra l'altro - l'avvio del processo di adesione all'Ue.

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