lunedì 10 febbraio 2014

Due referendum in Gagauzia riscaldano il quadro politico moldavo

Lo svolgimento lo scorso 2 febbraio di due referendum nella piccola provincia autonoma della Gagauzia, al sud della Moldova, ha surriscaldato il clima politico nel paese. Il primo, consultivo, sullo sviluppo dei rapporti esterni della Moldova (pro-Romania/UE o pro-Russia) e uno legislativo, sul diritto dei gagauzi all'autodeterminazione.

Sebbene entrambi siano stati dichiarati illegali dalla Corte di Comrat, la consultazione pubblica, che ha registrato un voto maggioritario favorevole alle richieste presentate (favore all'opzione di rapporti più stretti con Mosca e sì all'autodeterminazione), è stata considerata dal governo moldavo un tentativo di ostacolare l'iter che porterà il paese alla firma dell'accordo di associazione con l'UE se non addirittura una minaccia all'integrità del paese. Un rischio che andrebbe ad aggiungersi all'ancor mai risolto problema dell'altra provincia separatista, la Transnistria.

Ai referendum hanno partecipato 70 mila persone, pari al 70% degli aventi diritto della provincia.

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