martedì 21 luglio 2009

Quali aperture ai Balcani?

Siamo ormai a oltre 2 anni dall’ultima fase di allargamento europeo, a beneficio di Bulgaria e Romania. Le tensioni sorte nell’UE, le bocciature del Trattato di Lisbona da parte di alcuni paesi, gli scarsi sforzi da parte dei paesi sud-est europei nella road map di adesione, le loro specificita’, hanno di fatto congelato ogni iter di allargamento dei confini comunitari verso i Balcani, posticipandolo sine die. Com’e’ ormai lontano l’obiettivo di appena qualche anno fa, quando troppo ottimisticamente si riteneva che il processo potesse concludersi entro il 2014/2015... ora questa scadenza potrebbe (forse) essere rispettata solamente per la Croazia, mentre per gli altri... quasi non li si volesse piu’, come non non fossero anch’essi paesi europei.
Paesi ai quali noi abbiamo fatto forti promesse negli anni passati, costringendoli ad intraprendere scelte precise e difficili nel processo di transizione; il fatto che i risultati siano stati insoddisfacenti e’ un altro discorso.
Nonostante spinte in avanti da parte del ministro Frattini, voce (quasi) solitaria che continua ad invocare un immediato allargamento “politico” verso quest’area con il preciso scopo di giungere ad una stabilizzazione quanto piu’ rapida, a tutt’oggi Bruxelles ha deciso di concedere ad alcuni di questi paesi balcanici (NON a tutti, Bosnia Erzegovina ed Albania sono rimasti esclusi) tra quelli che ancora non hanno beneficiato di un avvio delle trattative di adesione, solo l’abolizione dei visti di accesso. Un po’ poco... quindi, probabilmente dall’inizio del 2010 serbi, montenegrini e macedoni potranno circolare liberamente all’interno dei confini UE, senza dover piu’ sottostare all’umiliante richiesta di visti di entrata. Bosniaci ed albanesi... se ne riparlera’ nel 2010. A questo punto, cosa possiamo chiedere a questi paesi senza provare vergogna? quale esempio possiamo dare a questi governi? con quale pudore si potra’ invitarli ad adottare i nostri valori di riferimento, le nostre legislature, cio’ dopo averli privati dell’obiettivo “massimo”, almeno per i prossimi dieci anni? e cosa peggiore, che opinione potranno avere i cittadini di questi paesi? quali stimoli a voler ancora entrare nella nostra traballante ed incerta comunita’?

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