mercoledì 29 luglio 2009

Il voto in Moldova. Alla ricerca di stabilità e democrazia

Le nuove elezioni di fine luglio in Moldova rappresentano un momento delicato per questo paese. Si tratta infatti, al di là di interpretazioni forse alle volte troppo superficiali e minacciose che traspaiono da ambienti occidentali, l'occasione per dimostrare l'effettivo livello di democratizzazione che il paese ha raggiunto. Da una parte, i neocomunisti al governo, che hanno vinto le elezioni di primavera (aprile) ma senza riuscire ad ottenere la maggioranza assoluta in parlamento, devono provare quanto ripetutamente dichiarato negli ultimi anni, cioè le loro scelte pro-europee (e quindi innanzitutto di democrazia e libertà) anche qualora l'esito del voto dei prossimi giorni si rivelasse negativo. Per altro verso, le opposizioni, dovrebbero essere pronte a governare in caso di vittoria, ma anche ad accettare un'eventuale nuova conferma della maggioranza uscente, senza minacciare di scendere in piazza e destabilizzare l'intero paese come successo in aprile. In ogni caso, la fragilità non solo economica del paese impone scelte drastiche e rapide che solo con un ampio accordo tra le parti, magari supportato dalle istituzioni di Bruxelles, potranno essere compiute, per poter ambire a un ulteriore avvicinamento all'Unione europea.

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