martedì 22 dicembre 2009

L'amarezza francese (e non solo) per il flop di Copenhagen

Forte l'amarezza per la mancata capacità di giungere a un accordo al forum di Copenhagen dopo due anni di trattative. Nel blog francese Trois leçons rapides de «Flopenhague» si evidenzia come da Hopenhagen si sia giunti a Flopenhagen, pur evidenziando tre cosiddetti insegnamenti: 1) il realismo geopolitico ha prevalso ancora sulle buone intenzioni climatiche, con forti dispute tra i sistemi politici nazionali e regionali (piccoli/grandi; poveri/ricchi); 2) il lobbying climatico ha raggiunto i suoi limiti, con una coscienza sociale sempre più sensibilizzata alle problematiche ambientali e 3) vi è ormai un coinvolgimento massiccio dei movimenti sociali nella "battaglia" climatica. Quest'ultimo punto appare, dalla mia prospettiva, il più debole poiché rischia di far prevalere il rischio militanza e di conflittualità sociale, invece di continuare a favorire un costante rafforzamento della sensibilizzazione (punto 2) ed informazione dell'opinione pubblica e delle persone, magari attraverso un coinvolgimento diretto (quindi sì alle ong, alle organizzazioni di base di difesa, ecc.) in maniera tale da costruire una massa specifica sempre più importante per effettuare pressioni sulla classe politica e portarla su posizioni più umanamente/socialmente utili.

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