martedì 4 giugno 2013

Fine della crisi in Moldova. Ecco il nuovo governo nel segno della continuità

La fase di crisi politica in Moldova determinata a marzo dal voto di sfiducia al premier Vlad Filat si è conclusa con la nomina di un nuovo primo ministro con una larga fiducia (77 su 101 voti). Si tratta di Iurie Leanca, un suo alleato di maggioranza e di partito, e sino ad allora ministro degli esteri. Dopo la sfiducia aveva operato ad interim in qualità di premier.

La scelta si è avuta dopo un nuovo sollecito da parte del presidente della repubblica Nicolae Timofti affinché si giungesse a una soluzione che ponesse fine all'instabilità politica nel paese, allontanando definitivamente il rischio di nuove elezioni, invocate dall'opposizione del Partito comunista, partito di maggioranza relativa nel parlamento moldavo ma politicamente isolato.

Si può quindi considerare la sua elezione in linea con la continuità definita dal paese negli ultimi anni; una politica moderatamente filo-Unione europea, ma senza anche una particolare attenzione nei confronti della partnership russa ed ex-sovietica (in primis l'Ucraina). Comunque, tra le prime dichiarazioni di Leanca, vi è stata la conferma dell'intenzione di presentare a novembre la richiesta di siglare un accordo di associazione con l'UE.


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