giovedì 20 giugno 2013

Albania alle urne. Fine dell'era Berisha ?

Anche in Albania soffia aria di cambiamento. L'era di Sali Berisha, che ha caratterizzato molti anni del paese dal crollo del regime di Hodzha, pare stia esaurendosi. A pochi giorni dal voto politico per il rinnovo del parlamento (il 23 giugno) i sondaggi nazionali (confermati nella tendenza da un analogo sondaggio svolto dall'Istituto italiano di Nicola Piepoli) danno il partito democratico del premier Berisha al 31%, mentre il principale antagonista, il partito socialista guidato da Edi Rama, avrebbe oltre il 40% del sostegno degli elettori albanesi. Il partito socialista per l'integrazione di Ilir Meta, terza forza politica del paese, che in quest'ultima legislatura aveva sorprendente mente raggiunto un accordo di governo proprio con Berisha, ha deciso di sciogliere il patto e si è accordato con i socialisti di Rama.

L'attuale situazione interna al paese sta incidendo sulle scelte nell'urna, risentendo anche sempre di più della congiuntura internazionale: l'economia di fatto ristagna, la disoccupazione resta elevata, il processo di privatizzazione non ha dato i risultati sperati, al contrario. E anche sul piano politico le scelte fatte dai candidati hanno avuto il loro ruolo, mentre Berisha si è arroccato ancora su posizioni propagandistiche sempre più nazionalistiche (anche per rallentare la crescita di movimento di ultra-destra) miranti al pan-albanismo, destando entusiasmo sopratutto tra i suoi sostenitori di etnia albanese al di fuori dei confini del paese (e quindi non votanti - Kosovo e Macedonia), con crescenti preoccupazioni degli ambienti occidentali ed europei nello specifico (pur avendo Bruxelles concesso al paese lo status condizionato di paese candidato lo scorso ottobre 2012), il socialista Rama ha saputo rinnovarsi, riproponendo sì politici già noti, ma adottando una linea politica più prammatica, moderna, filo-europea (rinominando anche la coalizione di centro-sinistra che guida in Alleanza per un'Albania europea), più consona e vicina alle necessità degli albanesi.

Di fatto, due albanesi su tre sono insoddisfatti della situazione del loro paese e dichiarano di aver visto peggiorare il loro stato negli ultimi anni, contro un appena 7% dei elettori che sarebbero soddisfatti del loro tenore di vita. In queste valutazioni, occorre tuttavia tenere conto che persiste una forte disparità territoriale, urbano/rurale contrapposizione tra conservatorismo e riformismo che si farà sentire concretamente nel voto riducendo la differenza. La preoccupazione che sta crescendo nelle ultime ore è legata alla partecipazione al voto; è alto il senso di disillusione tra gli elettori albanesi, e sarebbe in forte crescita l'ipotesi di un voto in bianco o nulla come segno di protesta. E' stato persino costituito un movimento civico di protesta denominato Voto bianco che ha avuto rapidamente grande rilievo attraverso i social network nazionali, creando un interessante dibattito interno sull'opportunità e l'efficacia di esprimere il dissenso in questo modo. Il movimento ha assunto come inno una canzone dal titolo Stufi di voi (Mjaft më me ju), il cui video che spopola su YouTube inizia con una dichiarazione di Giuseppe Fava sui rapporti tra potere-politica-mafia.

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