martedì 13 ottobre 2009

Dublino ha firmato, Varsavia quasi. Manca solo Praga

Piano piano ci siamo. Quasi. Dublino ha finalmente votato a favore, Varsavia si è rassegnata a farlo, solo Praga "resiste". O almeno una sua (minima) parte, poiché sia la grande maggioranza dei cechi che dei parlamentari sono favorevoli alla ratifica del Trattato di Lisbona. Solo il presidente Klaus resiste testardamente nel suo fortino, appligliandosi ad ogni elemento che lo possa aiutare. Ora attende l'ormai imminente pronunciamento della Corte costituzionale ceca, ma che difficilmente si pronuncerà in tal senso. Nonostante le pressioni esercitate dalle istutuzioni comunitarie, ora Klaus chiede anche per la Cechia una clausola d’esonero nella Carta dei Diritti Fondamentali, adducendo una diretta minaccia per la sicurezza giuridica e la stabilità delle relazioni di proprietà della Cechia relativa ai Sudeti (e, in particolare, al rischio che i discendenti degli espulsi nel 1945 possano presenater rivendicazioni e richieste di restituzioni di beni - un aspetto, per altro, già definito nelle relazioni bilaterali ceco-tedesche nel 1996). La Carta dei diritti fondamentali non fa parte del Trattato di Lisbona, ma viene resa vincolante proprio nel Trattato e quindi una simile richiesta rischia di bloccarlo e così creare problemi all'avvio naturale dell'iter della nuova legislatura europea.

Nessun commento:

Posta un commento