martedì 22 settembre 2009

Anche i francesi entrano in South Stream

Secondo indiscrezioni russe (non casuali), anche i francesi entrano in South Stream. Dopo essere stati penalizzati nel progetto del pipeline Nabucco per la netta opposizione della Turchia, sorta di ritorsione per la posizione di Parigi sul problema armeno (approvazione della legge sul genocidio armeno del gennaio 2001), ora è imminente la firma del memorandum d'intesa che permetterà alla Francia di acquisire una quota del 10% nella società italo-russa South Stream che realizzerà l'oleodotto destinato a portare il gas russo in Europa attraverso il Mar Nero (con una condotta sottomarina di 900 km) e i Balcani, in aperta concorrenza con il progetto sponsorizzato da Bruxelles, il Nabucco appunto. In questo modo, EDF si aggiunge all'italiana ENI quale nuovo partner europeo di Gazprom; le conseguenze per il sistema energetico francese sono indubbie, poiché con quest'impegno la Francia beneficerà di un maggiore coinvolgimento nei piani di sviluppo energetico russo, con Gaz de France Suez che acquisirà una quota nella società che realizzerà Nord Stream (la condotta sottomarina nel Mar Baltico che porterà il gas russo in Germania), mentre Total parteciperà all'estrazione di gas a Stokman, in Siberia. La decisione francese è destinata a rafforzare la credibilità del progetto South Stream, osteggiato dall'UE e, allo stesso tempo, ad indebolire il progetto Nabucco, sostenuto dall'Unione europea ma alle prese con crescenti difficoltà realizzative e di garanzia di regolari forniture di gas caucasico e centro-asiatico.

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