venerdì 8 aprile 2011

FIT4SMEs - FINANCIAL FACILITIES FOR SMEs Conference in Trieste

FIT4SMEs - FINANCIAL FACILITIES FOR SMEs: TRAINING AND CAPACITY BUILDING FOR BUSINESS SUPPORT ORGANISATIONS IN NON- EU MEMBER STATES OF THE CEI
Conferenza internazionale organizzata da INFORMEST il 13 aprile 2011, presso l'Hotel Savoia Excelsior Palace – Trieste, Sala Imperatore. ore 9.30
IO ci saro'

sabato 2 aprile 2011

La crisi si allarga all'Asia centrale ?

La febbre della rivolta sociale rischia di allargarsi ancora. Nelle ultime settimane nuovi segnali di insofferenza della popolazione locale sono giunti, anche se sinora hanno avuto scarsa eco sulla stampa europea, dall'Azerbaigian e dall'Armenia. Ma il rischio peggiore e' che cio' possa prima o poi estendersi anche ai paesi vicini Kazakistan, Turkmenistan e Uzbekistan, altri due paesi della regione dell'Asia centrale il cui ruolo e peso specifico e strategico e' ben superiore, con l'inevitabilita' che le rivendicazioni della popolazione di maggiore democrazia e liberta' politica possano mescolarsi con le problematiche etniche e religiose che caratterizzano l'area. Una simile evoluzione potrebbe avere, nel medio termine, conseguenze terribili per l'Europa intera, che punta molto su questi paesi in termini di approvvigionamento energetico (gas e petrolio) in maniera tale da sfuggire dalla dipendenza russa.

giovedì 31 marzo 2011

Pretendiamo dagli altri. Ma e noi ?

"Everyone is innocent until proven guilty. Everyone is equal before the law. But it is the duty and obligation of independent prosecutors to initiate investigations when serious allegations are made."
Si tratta di un paragrafo estrapolato da un documento comunitario di questo mese,
relativo agli iter in atto dei processi di integrazione a favore dei paesi dell'area balcanica, area ancora politicamente e legalmente molto fragile - specie in alcuni casi.
Il dubbio che mi rode è che però la nostra società, dopo aver definito principi morali, etici e democratici, voglia correttamente trasmetterli anche ad altri paesi che naturalmente tendono a integrarsi ma senza riuscire pienamente a imporli all'interno della sua composita realtà. Pretendiamo dagli altri ciò che non non rispettiamo.

venerdì 25 marzo 2011

Via ai lavori per il Brennero

Positiva valutazione del Commissario Cox circa il progetto per la realizzazione del collegamento del Brennero (Progetto Prioritario n. 1 Berlino-Palermo). In occasione di una recente visita a Innsbruck e Bolzano, egli ha sottolineato l'importanza dell'avvio dei lavori delle opere in galleria del Brennero, per la realizzazione dell'obiettivo di un trasferimento modale dei flussi trasportistici dalla strada alla ferrovia. nel solo prossimo biennio l'UE prevede di investire circa 1 miliardo di euro per il corridoio del Brennero (senza contare gli investimenti nazionali); si tratta del maggiore impegno finanziario dell'Unione europea fra tutti i tra tutti i 30 progetti prioritari TEN-T.

lunedì 21 marzo 2011

Libia: intervento umanitario ... ? e la debolezza della societa' occidentale

C’e’ chi parla di azione umanitaria, chi piu’ semplicemente riconosce come questa sia per molti paesi solo una foglia di fico; di certo e’ una guerra, poiche’ l’intervento militare e’ sempre violento e comporta morti e distruzioni. Pensare a operazioni “chirurgiche” e’ non voler vedere la realta’ dei fatti. Ma fermare la violenza con la forza e’ per lo piu’ un’utopia, spesso invece ne amplifica l’azione. Certo e’ che non si puo’ rimanere a guardare il massacro delle persone (civili o meno che siano) ne’ tanto meno credere nella possibilita’ e disponibilita’ delle parti in un dialogo (tra sordi ? tra morti ?). E allora ?

Difficile anche far riferimento a quanto successo con la Serbia o piu’ recentemente con l’Iraq, dove in entrambi i casi e’ indubbiamente difficile trovare giustificazioni su quanto fatto: forse nell’ultimo il solo punto in come (con la Libia) e’ il petrolio (tanto) del sottosuolo.....

Credo che fare riferimento alle risoluzioni ONU e’ un’altra foglia di fico, forse ancora piu’ trasparente, tenuto conto della fragilita’ delle Nazioni unite nell’autonomia delle sue scelte politiche da alcune leadership nazionali, poiche’ sono magari gli stessi stati al bisogno a negare le stesse regole della giurisprudenza internazionale in altri casi invocati. Sempre di piu’ la politica e’ un’opinione (quella del “piu’ forte”), e’ la conseguenza delle necessita’ legate agli interessi economici...

Gli ambienti diplomatici internazionali hanno ritardato per giorni ogni tipo di decisione, alzando la voce ma restando immobili mentre il regime libico agiva. Hanno lasciato passare ore decisive che forse avrebbero potuto e dovuto essere utilizzate in maniera migliore e piu’ efficace, accoppiate a pressioni politiche che non ci sono (quasi) state. Guarda caso....


... e l’Italia, in tutto questo quadro, che ruolo gioca ? l’opinione pubblica assiste a un gruppo di governanti totalmente privi di obiettivi diplomatici, passivi e allineati alle scelte altrui, con solo qualche rara e triste manifestazione di alcuni guerrafondai... sono ormai anni che l’Italia ha perso ogni suo ruolo nel Sud-Est Europa. Lo si era gia’ visto ai tempi della crisi balcanica. E va sempre peggio. Peggio ancora, nel caso della Libia, si era appena siglato un accordo di partenariato (con un regime) a costi pemnalizzanti, ma non si e' stati neanche in grado di intervenire politicamente grazie a questo strumento bilaterale "preferenziale". Un altro bluff...

venerdì 25 febbraio 2011

Ancora sui rigassificatori

Con lo scoppio della crisi libica e' ripartita l'opera mirante il sostegno a prescindere della realizzazione dei terminali di gas liquido (in attesa che il governo ci ripropini le centrali nucelari sotto casa). 12 centrali on e off-shore lungo le nostre coste, con ancor difficilmente individuabili conseguenze sull'ambiente marino.
Ma le stesse persone si sono ben guardate dal considerare la provenienza del GPL; infatti, i maggiori produttori di gas liquido sono tutti concentrati nel Golfo Persico, in questo momento un'area tutt'altro che stabile politicamente e dalle prospettive future ancor piu' preoccupanti. Inoltre, le gasiere devono per forza attraversare il canale di Suez (un'altra area "tranquilla"....)... il quadro non mi sembra molto roseo...

Alzo lo sguardo e vedo un sole stupendo; possibile che non lo si possa proprio usare ????? ma forse l'astro che ci illumina e riscalda non produce utili sufficienti...

lunedì 21 febbraio 2011

L'onda lunga della rivolta nella regione Mediterranea

L'onda lunga della rivolta si estende nel Mediterraneo. Per ora ha interessato soprattutto la sponda meridionale, ben presto arrivera' anche in Europa. L'Est e' destinato a risentirne ampiamente, troppi sono i paesi "a rischio', dalle precarie stabilita' e democrazia. L'insofferenza sociale e politica ormai rasenta i limiti, le promesse ripetute dei governanti sono rimaste parole e, al contrario, il malgoverno e la corruzione sono diffusi e imperanti. La gente e' pronta a sostenere e a partecipare a una protesta di piazza, spontanea e de-politicizzata, chiedendo piu' giustizia, pane e lavoro. Gli stessi partiti di opposizione sono per lo piu' esclusi dai moti di protesta, la rivolta parte acefala (e questo puo' risultare un limite). e risulta anche de-ideologizzata, senza piu' proclami.
In Albania e il Serbia il fuoco cova sotto le ceneri, in Macedonia il mondo politico e' paralizzato, per Kosovo e Bosnia Erzegovina al momento c'e' soltanto il coperchio occidentale a frenare lo scoppio di dinamiche incontrollabili - finche' regge. Basta aspettare.... ora e' ormai troppo tardi per porre rimedio.
Un elemento di speranza e', per altro verso, l'assenza di potenziali derive estremiste cosi' come si teme possa invece succedere nel mondo arabo; ne' vi appaiono, in questi paesi, forme di nazionalismo conservatore (forse con la sola eccezione della Bosnia Erzegovina) capace di condizionare o di prendere il controllo della politica nazionale (ma in Bosnia gia' lo fanno e sono loro a rischiare).