lunedì 21 febbraio 2011

L'onda lunga della rivolta nella regione Mediterranea

L'onda lunga della rivolta si estende nel Mediterraneo. Per ora ha interessato soprattutto la sponda meridionale, ben presto arrivera' anche in Europa. L'Est e' destinato a risentirne ampiamente, troppi sono i paesi "a rischio', dalle precarie stabilita' e democrazia. L'insofferenza sociale e politica ormai rasenta i limiti, le promesse ripetute dei governanti sono rimaste parole e, al contrario, il malgoverno e la corruzione sono diffusi e imperanti. La gente e' pronta a sostenere e a partecipare a una protesta di piazza, spontanea e de-politicizzata, chiedendo piu' giustizia, pane e lavoro. Gli stessi partiti di opposizione sono per lo piu' esclusi dai moti di protesta, la rivolta parte acefala (e questo puo' risultare un limite). e risulta anche de-ideologizzata, senza piu' proclami.
In Albania e il Serbia il fuoco cova sotto le ceneri, in Macedonia il mondo politico e' paralizzato, per Kosovo e Bosnia Erzegovina al momento c'e' soltanto il coperchio occidentale a frenare lo scoppio di dinamiche incontrollabili - finche' regge. Basta aspettare.... ora e' ormai troppo tardi per porre rimedio.
Un elemento di speranza e', per altro verso, l'assenza di potenziali derive estremiste cosi' come si teme possa invece succedere nel mondo arabo; ne' vi appaiono, in questi paesi, forme di nazionalismo conservatore (forse con la sola eccezione della Bosnia Erzegovina) capace di condizionare o di prendere il controllo della politica nazionale (ma in Bosnia gia' lo fanno e sono loro a rischiare).

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