Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione (P7 TA2013 0036) che chiede alla Commissione europea di legiferare per migliorare l'accesso delle piccole e medie imprese ai finanziamenti e prestiti bancari derivanti dai programmi comunitari, sia in termini di condizioni di credito che di informazione tra le parti. Viene inoltre suggerita l'introduzione del rimborso anticipato dei finanziamenti che aiutano alla riduzione dell'incertezza sul credito, fatto che andrebbe a contenere l'attuale vulnerabilità delle PMI su cui gravano i ritardi nei pagamenti.
Il mio vuole essere un contributo alle dinamiche in atto in Europa. Sviluppo, sostenibilità, rapporti EST-OVEST, integrazione, allargamento, multietnicità ... sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente affrontiamo. Si tratta di farlo con logica, coerenza, per un futuro comune migliore.
venerdì 8 febbraio 2013
giovedì 7 febbraio 2013
Serve liberalizzare la supply chain per sostenere l'economia
I risultati del nuovo Report Enabling Trade: Valuing Growth Opportunities presentato dalla Banca mondiale (WBG) la scorsa settimana in occasione degli incontri di Davos-Klosters evidenziano
come un’implementazione della supply chain logistica con una riduzione solo
parziale delle barriere frenanti andrebbe a impattare positivamente sulla
crescita del PIL mondiale molto più efficacemente della totale rimozione delle
tariffe all'importazione ora in vigore. Il Report stima il possibile valore
aggiunto di almeno il 4,7% della ricchezza annua prodotta, un valore sei volte
superiore rispetto alla scelta alternativa. Il sistema produttivo ne beneficerebbe
in maniera concreta, con un impulso all'attività delle imprese (eliminazione
delle storture legate all'inefficienza delle procedure amministrative e
doganali, riduzione di tempi morti e di conseguenza diminuzione dei prezzi alla
produzione) e un sostegno al mercato del lavoro (creazione di occupazione).
Il Report, che presenta una serie di casi studio settoriali,
sostiene anche la necessità ddel contributo con un approccio diverso da parte delle
amministrazioni nazionali, che dovrebbero meglio focalizzare le loro politiche
proprio sull'eliminazione delle barriere alla distribuzione.
lunedì 4 febbraio 2013
World report 2013 dello HRW. L'Europa non è esente da critiche sul rispetto dei diritti umani
Il 31 Gennaio 2013 lo Human Rights Watch ha pubblicato il suo annuale World Report 2013 (il primo fu nel 1978) sullo stato dei diritti umani nel mondo. Il rapporto, che tocca la realtà di quasi 90 paesi del pianeta, mette in evidenza i problemi emersi nel corso degli ultimi dodici mesi alla luce dei cambiamenti avvenuti.
Nello specifico caso dei paesi membri UE, secondo quanto evidenziato dallo HRW, nel 2012 le istituzioni comunitarie e quelle nazionali non hanno pienamente rispettato i loro impegni previsti dalla Carta UE dei diritti fondamentali, denunciando un mancato rispetto dei diritti specie per quanto riguarda l'immigrazione e la discriminazione delle persone (specie per quanto riguarda i rom), un fatto aggravato dall'allargarsi della crisi economica.
Lo HRW rimprovera al Consiglio d'Europa una mancata volontà di richiamare i paesi membri al rispetto degli impegni assunti.
martedì 29 gennaio 2013
COFACE pessimista anche per il 2013
Dal Country Risk Assessment COFACE di gennaio 2013, l'estratto relativo alla previsione della situazione delle imprese europee. Il quadro presentato dall'Agenzia austriaca è lontano dall'essere ottimistico; anche quest'anno è previsto il proseguimento della fase recessiva, una tendenza più accentuata nei paesi di recente adesione, con evidenti difficoltà del debito pubblico e privato. Il peggioramento del mercato del lavoro continentale, così come il mancato completamento di alcune riforme strutturali legate al welfare, hanno frenato la fiducia sia del settore pubblico che di quello privato.
(...)
European companies are still struggling

The situation is still a cause for concern for European companies, even though the risk of systemic crisis in Europe has lessened and exports have resumed encouragingly in Southern Europe. Insufficient progress in the reform of European institutions, the rapid downturn of the labour market and the weight of public and private debt are all sapping the confidence of real economy actors who have “pressed the pause button”, awaiting further clarification.
In light of this deteriorated situation, Coface has downgraded the assessments of Italy and Spain to B, following their downgrade to A4 a year ago and the negative watch implemented in July 2012. Activity in these two economies at the heart of the Eurozone will contract in 2013: -1% in Italy and -1.5% in Spain. Coface believes that another black year awaits Spanish and Italian companies which face an uninterrupted rise in the number of insolvencies and increasingly scarce bank credit.
(...)
cit. COFACE 2013
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lunedì 28 gennaio 2013
Proroga dei bandi UE per i progetti annuali 2012 TEN-T
La Commissione europea ha deciso di
prorogare al 26 marzo 2013 i termini per la presentazione dei bandi di gara per
il programma annuale TEN-T del 2012. Allo stesso tempo, è stato garantito
un extra budget per complessivi 332 milioni di euro che andranno ad aggiungersi
agli inizialmente previsti 1,35 miliardi €.
I bandi, pubblicati a fine novembre
2012, interessano i 30 progetti prioritari TEN-T, i servizi informativi
fluviali (RIS), la gestione del traffico aereo (ATM), le Autostrade del mare
(MoS), e i sistemi di trasporto intelligente (ITS).
Per ulteriori informazioni, si veda la pagina dei bandi del sito dell'Agenzia europea TEN-T .
sabato 19 gennaio 2013
Rafforzare la filiera integrata della logistica regionale a supporto del sistema produttivo del FVG
(c) RA FVG 2007
La CCIAA di Udine ha affidato al
Centro OCSE per l’imprenditorialità, le PMI e lo sviluppo locale/Programma LEED
di Trento la realizzazione di uno studio su Logistica
e sviluppo locale : opportunità e sfide per il Friuli Venezia Giulia, i cui
risultati sono stati presentati presso la CCIAA lo scorso dicembre.
Il documento evidenzia le
opportunità derivanti dai vantaggi di cui la regione beneficia, sia di tipo
geografico che di snodo di due corridoi paneuropei (il corridoio Mediterraneo
(ex Corridoio 5) e il corridoio Adriatico-Baltico), oltre alla presenza di un
sistema logistico composto da una rete di poli (alcuni di essi intermodali)
distribuiti sul territorio regionale. E, non ultimo, anzi, il ruolo del sistema
portuale regionale e in primis di quello del porto di Trieste, gateway di
interesse anche (soprattutto) per i mercati centro-europei.
Per altro verso, il rapporto si
sofferma anche sulle necessità del sistema logistico regionale di far fronte
alla fase di post-crisi e alle nuove condizioni che si vanno a creare sul
mercato globale, allo scopo di essere pronto alla ripresa della domanda
del mercato e sostenere le pressioni concorrenziali provenienti dai vicini mercati
austriaco (soprattutto, tenuto anche presente che questo è il secondo per
rilevanza nell’assorbimento dell’export del FVG) e sloveno, e dalla crescente
efficacia operativa del sistema logistico del vicino Veneto.
Le conclusioni dello studio contengono
una serie di suggerimenti miranti al rafforzamento dell’offerta del mercato
regionale attraverso essenzialmente:
a) un miglioramento e una maggiore adattabilità delle
capacità portuali del terminale triestino (in particolare),
b) la realizzazione delle connessioni
infrastrutturali tra il porto di Trieste e la rete logistica regionale ovviando
agli attuali colli di bottiglia che incidono sul flusso regolare delle merci,
c) supporto al rafforzamento del network logistico
regionale che dovrebbe attuarsi mediante una messa a punta dell’offerta di
servizi (in termini di taglio dei costi, razionalizzazione dei processi della
supply chain, integrazione di servizi per la logistica, ecc.),
d) maggiore supporto ai distretti che caratterizzano il
sistema produttivo della Regione Friuli Venezia Giulia (tra i quali il cluster del caffè diTrieste e il Parco agroalimentare di San Daniele).
mercoledì 16 gennaio 2013
Nikolic apre a Pristina
Lo scorso 13 gennaio la Skupstina
(Assemblea) di Belgrado ha recepito il documento “Piattaforma per il Kosovo” elaborato
su iniziativa del presidente serbo Nikolic, riferimento per i futuri negoziati
con Pristina. Pur rigettando l’ipotesi indipendenza, si apre a trattative
legate a una ripartizione amministrativa del Kosovo in province, una delle
quale, a maggioranza serba, dovrebbe beneficiare di ampia autonomia. In cambio,
Belgrado si impegnerebbe nello smantellamento delle strutture amministrative
parallele attualmente operanti nel nord del Kosovo, dove prevale l’etnia serba
e a togliere il suo veto all’entrata del Kosovo nell’ONU.
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