mercoledì 3 ottobre 2012

Elezioni in Montenegro. Affinché nulla cambi


Elezioni in Montenegro. Affinché nulla cambi. E' questa la sensazione alla vigilia delle prossime elezioni anticipate in Montenegro (sei mesi sulla scadenza naturale), il piccolo paese balcanico, previste per il 14 ottobre prossimo, per il rinnovo degli 81 posti dell'Assemblea nazionale.
L'Unione democratica-socialista al potere da ormai un ventennio, al cui core si colloca il Partito social-democratico montenegrino di Milo Djukanovic, pare poter confermare la sua maggioranza (gli election poll la collocano al 45%) e l'attuale premier Igor Luksic dovrebbe essere riconfermato.
La grande novit' di queste elezioni e' la comparse di una nuova componente politica, guidata dall'ex ministro degli esteri dell'allora confederazione Iugoslava e quindi ambasciatore in Italia Miodrag Lekic. Il Nuovo fronte democratico si colloca nel centro-sinistra dello schieramento e raggruppa numerosi movimenti politici dell'etnia serba (a esclusione delle forze piu' estremiste come i radicali serbi) e potrebbe diventare la seconda forza del paese (17-20% e' il risultato dei sondaggi), erodendo un'importante quota di voti proprio alle forze conservatrici e nazionaliste.

Le elezioni anticipate sono state indette dall'esecutivo nell'intento di andare incontro alle richieste di Bruxelles che minacciava conseguenze, dopo l'apertuta dei negoziati per l'adesione del Montenegro all'UE lo scorso giugno, qualora il processo di riforme rallentasse ulteriormente. 

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