domenica 26 gennaio 2014

Per il FMI cresce l'economia mondiale. ma piano. E resta fragile

Il 21 gennaio 2014 scorso il Fondo monetario internazionale (FMI) ha pubblicato l'ultimo aggiornamento del World Economic Outlook sulle prospettive economiche mondiali. Vengono rivalutate le previsioni di crescita mondiale per l'anno in corso, portandole al 3,7%.

L'analisi del FMI evidenzia l'aumento di ottimismo sull'economia mondiale, aumentando le sue previsioni di crescita per la prima volta in quasi due anni, pur rimarcando la fragilità di recupero e il rischio di ricadute.

Dopo l'incremento del 3% registrato nel 2013, ora la previsione per il PIL mondiale  di quest'anno vede un indice superiore di 0,7 punti. Un trend, secondo la valutazione del FMI, destinato a proseguire nel 2015 (+3,9%).

Secondo il FMI, "gli ostacoli che pesano sul recupero stanno gradualmente riducendosi; (...) nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo,  il rafforzamento della domanda estera contribuirà alla crescita. Alcune economie potranno invece benficiare del sostegno delle politiche monetarie".

giovedì 9 gennaio 2014

Persiste la crisi economica in Kosovo

Secondo un articolo pubblicato a fine anno da albinfo.ch e ripreso dal Courrier des Balkans, permane una situazione economica critica in Kosovo; l'economia di fatto ristagna (la crescita è stata di solo il 3%), il dieci per cento della popolazione vive in estrema povertà, mentre il tasso di disoccupazione supera il 30%. Gli investimenti esteri latitano e la bilancia dei conti correnti ne risente in maniera evidente.

Secondo l'articolo, continua a predominare l'economia sommersa che sostiene il mercato nero e il contrabbando, tutte attività che favoriscono il crimine organizzato.

Un altro elemento preoccupante è dato dal crescente numero di imprese che interrompono la propria attività conseguenza del crollo della domanda interna.



sabato 7 dicembre 2013

Bruxelles attiverà la clausola di sospensione per i visti liberalizzati ?

I ministri degli Interni dell'UE hanno adottato ieri la clausola di sospensione per quanto riguarda il regime di visti liberalizzati nei confronti di paesi terzi. 
La clausola prevede che Bruxelles possa sospendere i visti liberalizzati attraverso una procedura semplificata nel caso in cui si verificasse un aumento improvviso e non fondato di richieste d'asilo, come in effetti è risultato negll'ultimo anno. La procedura, molto rapida, qualora addottata potrebbe essere introdotta sin dalle prossime settimane.
Vi è una forte preoccupazione dei governi dei paesi dei Balcani occidentali che ne verrebbero direttamente penalizzati. Secondo un'analisi dell'ESIdall'abolizione progressiva dell'obbligo del visto per i cittadini di Serbia, Macedonia, Albania, Montenegro e Bosnia Erzegovina a partire dal 2009, il numero di richiedenti asilo provenienti da questi paesi è più che quadruplicato. Le applicazioni sono prevalentemente respinte (nel 2012 solo il 2,2% sono state concesse), ma l'iter risulta eccessivamente lungo. Nei primi dieci mesi del 2013 si sono avute oltre 37 mila richieste contro le complessive 43 mila del 2012 (un dato in progressiva crescita nel triennio 2010-2012). La maggior parte sono state presentate in Germania.




giovedì 28 novembre 2013

Mia partecipazione a meeting su mobilità delle persone, Scutari


La mia partecipazione alla due-giorni sui "trasporti e infrastrutture della 
regione adriatico-ionica, organizzata dal progetto AdriGov (IPA 2007-2013)
 a Scutari (AL), 6 e 7 novembre 2013

testo dell'intervento sulla mobilità delle persone (in inglese)



La Cina guarda al Sud Est Europa

Grande attenzione della Cina per i mercati est europei. E' quanto se ne deduce dai risultati della presenza della delegazione dei Pechino, guidata dal premier Li Keqiang a Bucarest, nell'ambito del terzo summit Cina-PECSO. Quindi interesse non solo per la Romania - paese ospite, ma anche nei confronti dei paesi vicini, al punto da provocare una certa irritazione in alcune dichiarazioni non ufficiali a Bruxelles.

Dopo aver firmato accordi commerciali con i rappresentanti dei 17 paesi Est europei presenti al summit, per un valore superiore ai 4 miliardi di euro, Pechino si è dichiarata pronta a offrire ulteriori risorse finanziarie all'area per circa 10 miliardi di euro nei prossimi anni, così' come la garanzia della necessaria tecnologia per lo sviluppo dei sistemi economico-produttivi dell'area. I settori maggiormente interessati, oltre a quello industriale e allo sviluppo dei flussi commerciali (attualmente i valori  dell'interscambio  appaiono modesti), sarebbero l'edilizia, le TLC, i trasporti (dove i cinesi si sono dimostrati particolarmente sensibili, in ottica di una maggiore penetrazione in questi mercati - dopo l'acquisizione della portualità ellenica) e l'energetico (oltre all'eolico, gli stessi romeni starebbero pensando a chiedere a Pechino supporto finanziario e tecnologico per lo sviluppo della centrale nucleare di Cernavoda).

Le parti europee e cinesi hanno anche deciso di procedere a uno svolgimento a cadenza annuale di questo summit; nel 2014 esso si dovrebbe tenere in Serbia.

mercoledì 27 novembre 2013

Vertice UE a Vilnius con i paesi del partenariato orientale

Oggi e domani si svolge a Vilnius, in Lituania, il terzo vertice del partenariato orientale (PO/EP) tra i capi di stato e di governo dei 28 Stati membri UE con quelli di Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina.

Il vertice rischia di essere fortemente depotenziato rispetto agli obiettivi iniziali, poiché dopo l'annuncio della scorsa settimana del governo del'Ucraina di non voler rinviare la firma l'accordo di associazione con l'Unione europea, forti pressioni interne stanno avendo luogo anche in Moldova affinché anche la sua leadership rinvii ogni decisione. Le proteste di piazza  svoltesi negli scorsi giorni sono state guidate dall'opposizione comunista (il partito comunista è all'opposizione dal 2009). 

Tuttavia, a differenza di quanto successo in Ucraina, queste manifestazioni paiono più rivolte contro l'attuale governo di Iuri Leanvca (accusato di malgoverno e di corruzione) e con richieste di ricorso al voto che contro un avvicinamento all'UE.


sabato 23 novembre 2013

Il Parlamento europeo: approvato il nuovo network TEN-T

Nell'ambito del voto del bilancio UE 2014-2020, lo scorso 19 novembre il Parlamento europeo ha approvato definitivamente anche lo schema delle nuove mappe che delineano i nove grandi corridoi transeuropei che fungeranno da spina dorsale per il trasporto nel mercato unico europeo e i collegamenti Est-Ovest. Si tratta della revisione dei progetti TEN-T (rete comprendente strade, ferrovie, aeroporti, porti, acque interne/canali) più radicale dall'istituzione della politica infrastrutturale europea nel 1980.

Il Parlamento ha inoltre deliberato di triplicare i finanziamenti comunitari per le infrastrutture di trasporto per il periodo 2014-2020 a un totale 26,3 miliardi di euro.