lunedì 8 febbraio 2010

Yanukovic. E ora?

Yanukovic ce l'ha fatta a diventare presidente; seppur con fatica e, come da molti previsto, con un margine ridotto, ha conquistato la carica di capo dello stato. Ma il difficile arriva adesso. Sul piano interno, il paese presenta un quadro economico drammatico che necessita dell'aiuto finanziario internazionale per superare la crisi che ha colpito il paese nell'ultimo anno. Pesanti anche le problematiche politico-sociali, fortemente osteggiato dalla Timosenko che senza dubbio cercherà di minare l'esito del voto continuando a paventare il ricorso a brogli e al rischio di scelte politiche conservatrici e anti-democratiche, e con una ampia fascia dell'opinione pubblica di etnia (maggioritaria) ucraina che continuerà a vedere con diffidenza Yanukovic, sia per le sue origini russe che per i suoi legami con Mosca. Sul piano esterno, Yanukovic dovrà essere in grado di rassicurare delle sue intenzioni "di apertura" gli ambienti diplomatici occidentali (che avevano puntato sulla Timosenko), mentre resta da vedere quale sarà il rapporto con Mosca, che rischia di rimanere alquanto problematico a causa dei difficili equilibri di influenza. Ad ogni modo, la Timosenko esce sconfitta, incapace di rappresentare efficacemente la controparte riformista e pro-europea, e con sè trascina nella sconfitta i resti della Rivoluzione arancione di appena pochi anni or sono (2004).

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