Il mio vuole essere un contributo alle dinamiche in atto in Europa. Sviluppo, sostenibilità, rapporti EST-OVEST, integrazione, allargamento, multietnicità ... sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente affrontiamo. Si tratta di farlo con logica, coerenza, per un futuro comune migliore.
domenica 27 dicembre 2009
Bucarest: nuovo governo. Nuova politica?
mercoledì 23 dicembre 2009
Sono 30,8 milioni gli stranieri nella UE
Crolla il reddito degli agricoltori europei
Accordo UE-America latina sulle banane
Premio Sakharov 2009
L'Albania avrà un mega centro commerciale
martedì 22 dicembre 2009
L'amarezza francese (e non solo) per il flop di Copenhagen
Forte l'amarezza per la mancata capacità di giungere a un accordo al forum di Copenhagen dopo due anni di trattative. Nel blog francese Trois leçons rapides de «Flopenhague» si evidenzia come da Hopenhagen si sia giunti a Flopenhagen, pur evidenziando tre cosiddetti insegnamenti: 1) il realismo geopolitico ha prevalso ancora sulle buone intenzioni climatiche, con forti dispute tra i sistemi politici nazionali e regionali (piccoli/grandi; poveri/ricchi); 2) il lobbying climatico ha raggiunto i suoi limiti, con una coscienza sociale sempre più sensibilizzata alle problematiche ambientali e 3) vi è ormai un coinvolgimento massiccio dei movimenti sociali nella "battaglia" climatica. Quest'ultimo punto appare, dalla mia prospettiva, il più debole poiché rischia di far prevalere il rischio militanza e di conflittualità sociale, invece di continuare a favorire un costante rafforzamento della sensibilizzazione (punto 2) ed informazione dell'opinione pubblica e delle persone, magari attraverso un coinvolgimento diretto (quindi sì alle ong, alle organizzazioni di base di difesa, ecc.) in maniera tale da costruire una massa specifica sempre più importante per effettuare pressioni sulla classe politica e portarla su posizioni più umanamente/socialmente utili.
Prosegue il disimpegno BERS nell'Est Europa
venerdì 18 dicembre 2009
La crisi delle banche austriache rischia di ripercuotersi in Est Europa?
Nuova conferenza UE-Balcani occidentali
martedì 15 dicembre 2009
La crisi in Moldova si aggrava in assenza di una soluzione politica.
Sempre difficile il cammino della Turchia verso l'UE
Il voto presidenziale e la giovane età della democrazia romena
lunedì 14 dicembre 2009
Prima riunione all'Aja sul Kosovo
sabato 12 dicembre 2009
La crisi si abbatte sul sistema pensionistico dei paesi in transizione
venerdì 11 dicembre 2009
Previsioni della BCE. Pil ancora a fatica
martedì 1 dicembre 2009
La Grecia cerca di espandere la propria influenza sui Balcani
domenica 29 novembre 2009
Referendum in Romania pe rcambiare il Parlamento
giovedì 26 novembre 2009
Energie rinnovabili per le nostre case dal 2020
Si va, quindi, in direzione di una casa ecologica di massa, tendenza già presente in altri paesi europei. Non ancora magari nell'utilizzo di materiali da costruzione ecologici, ma almeno con maggiore attenzione per i consumi e, in questo caso, per forme alternative di energia (specie solare o geotermica, le più usate al momento) per attenuare l'impatto legato agli attuali consumi energetici di idrocarburi e carbone (e nucleare).
venerdì 20 novembre 2009
Anche la Slovenia si accorda con Mosca per South Stream
domenica 15 novembre 2009
SI perpetuano i conflitti politici in Romania. Alle urne per il nuovo presidente
venerdì 13 novembre 2009
Quanta paura di essere poveri?
Attualmente, quasi 80 milioni di persone (il 16% della popolazione UE) vive al di sotto della soglia di povertà, incontrando difficoltà nell'occupazione, nell'educazione, nella casa e nei rapporti e servizi sociali. Le cause sono individuate principalmente nella disoccupazione (%"%), nei salari ritenuti insufficienti (49%) e nelle pensioni troppo basse (29%). Forti preoccupazioni sono state espresse per le fasce di età più alte (anziani e pensionati) e per quelli con bassi livelli di istruzione.
Il 2010 sarà l'"Anno europeo contro la povertà".... sarà vero ????
I cittadini balcanici senza visti per l'Europa. Ma non ancora tutti
lunedì 9 novembre 2009
Studio WB "Turmoil at Twenty"
Abbattere i muri
Oggi si festeggia il crollo del muro di Berlino, la fine del bipolarismo democrazia-comunismo. Quel giorno sembrava la fine di un'era e l'inizio di un mondo migliore, comune. Eppure i muri restano a dividerci, a contrapporci, sia fisici che mentali. Oggi la società è solo un pò più libera che nell'1989. E anche noi...
venerdì 30 ottobre 2009
Si riaffaccia l'idea della "Grande Albania" ?
L'Europa sempre più unita. Anche Praga firma il Trattato
mercoledì 28 ottobre 2009
Quanto siamo europei? la conoscenza delle lingue
Altrettanto negativa la seconda parte della survey, che interessa la competenza/conoscenza linguistica degli adulti (25-64 anni); anche qui gli italiani rivelano la loro scarsa dimestichezza con le lingue straniere: uno solo su tre ne parla una, uno su quattro dichiara di conoscerne almeno due, anche se in questo caso essi si collocano in linea con la media europea.
martedì 27 ottobre 2009
Nuovi flussi di emigrazione dalla Bulgaria. Alla ricerca di lavoro
giovedì 22 ottobre 2009
Ritorna il freddo???
Brrrr.
martedì 20 ottobre 2009
Crisi istituzionale in Romania senza via d'uscita
Scorre lungo l'Europa l'incertezza e la crisi istituzionale; così come Italia e Repubblica ceca, anche la Romania si trova a dover affrontare una delicata crisi sistemica. Passata l'euforia post-adesione che aveva accomunato e unito tutti (o quasi) i partiti dell'arco costituzionale, sono ritornati i dissapori prima, gli scontri politico-istituzionali poi. Ora non è più solo una feroce dialettica tra schieramenti opposti, come quella che ha portato alla sfiducia al governo Boc ad inizio ottobre che probabilmente si risolverà con un esecutivo tecnico transitorio sino alle prossime elezioni del 2010; è piuttosto lo scontro al massimo livello, da latente a concreto, tra Parlamento e Traian Basescu Presidente della repubblica, con quest'ultimo che, in questo momento di crisi, ha forzato la mano riproponendo con forza una modifica degli assetti costituzionali e l'adozione di un sistema presidenziale con un parlamento unicamerale. Un'idea che Basescu ha già suggerito da tempo, ma che mai aveva esposto in modo così deciso, sino al punto da proporre un referendum consultivo che potrebbe tenersi il giorno delle elezioni per il rinnovo della carica di presidente della repubblica (il 22 novembre prossimo), dove Basescu si ricandida, e che potrebbe risultare un fattore forse determinante per una sua riconferma, allo stato dei sondaggi non garantita, ma che risulterebbe vincente nei confronti del potere parlamentare romeno, che gode di scarsa fiducia da parte dell'elettorato romeno, peraltro diviso tra partito socialdemocratico e democratico-liberale.
Basescu vuole più potere, dice “che questo sarebbe il solo modo per uscire dalla crisi che vive il paese, per lottare contro la dilagante corruzione del potere”. Sarà così, o piuttosto si tratta della solita lotta di potere balcanica trasferita nell'UE?
sabato 17 ottobre 2009
Politica europea di allargamento
C'è da sperare che il meccanismo di allargamento UE riprenda la sua dinamica, rallentata nell'ultimo anno, in maniera tale da poter prevedere il pieno rispetto delle condizioni per l'entrata nell'UE almeno di Croazia e Turchia sin dai prossimi anni. Più lontana rimane, per ora, la scadenza per gli altri paesi balcanici, anche se una scelta "politica" di allargamento accelerato verso di essi, in tal senso potrebbe, alla fine, risultare producente per la stabilità dell'intero continente e per un più efficace supporto allo sviluppo di questa regione.
martedì 13 ottobre 2009
Dublino ha firmato, Varsavia quasi. Manca solo Praga
venerdì 25 settembre 2009
Adottate misure anti-crisi in Bulgaria
Il governo spera, in questo modo, di attenuare la grave recessione in atto nel paese, con crollo di produzione, esportazioni e consumi, che rischia di avere forti ripercussioni sul già debole tessuto del mercato del lavoro e riaccendere la dinamica della disoccupazione. Le previsioni finali per il 2009 del PIL si avvicinano alla crescita negativa del 5,9%/5,3%, con speranze di una lieve ripresa sola a partire dal 2010.
martedì 22 settembre 2009
Anche i francesi entrano in South Stream
domenica 20 settembre 2009
Quale soluzione per la connessione ferroviaria Italia-Slovenia del Corridoio 5
Invece la soluzione è sotto gli occhi di tutti: il semplice potenziamento della linea attuale via Villa Opicina e Sesana, con costi anche ambientali contenuti.
Se poi si vuole assolutamente un percorso interamente nuovo, allora perché con creare un collegamento diretto (e più breve) attraverso Gorizia (ma gli sloveni sono sensibili all'impatto ambientale di un simile progetto), con magari una stazione di riferimento regionale come Ronchi dei legionari che faccia da fulcro, collegata con treni navetta da Trieste e Udine, non lontana dall'aeroporto e dall'Interporto di Cerviganano. Questo sì che sarebbe razionalizzare il sistema trasportistico regionale.
lunedì 14 settembre 2009
Slovenia e Croazia si parlano nuovamente
mercoledì 9 settembre 2009
Conferenza sui trasporti marittimi a Zagabria 10-11 settembre
La mia partecipazione è limitata al panel della presentazione del progetto Adriatic3S al quale ha partecipato la mia agenzia/area ARSI, in via di conclusione.
sabato 5 settembre 2009
lunedì 31 agosto 2009
I migranti. Oggi. E noi
Una società - tra l'altro - che ormai ha ampiamente perso la sua specificità italiana, francese, tedesca o inglese, diventando semplicemente europea; il focus prioritario è quindi non più se accettare i flussi degli emigranti, ma come integrarli. E farlo quanto più in fretta e meglio, perché altrimenti sarà tutto il sistema sociale a risentirne ed a risultarne penalizzato.
E integrare significa accettare, condividere e comprendere le diversità. Un'accettazione mutua e reciproca, disposta al dialogo ed aperta alle differenze. E ancora, condivisione dei diritti, ma anche dei doveri; rispetto dell'altrui "essere".
venerdì 31 luglio 2009
Le elezioni in Moldova. Tutto tranquillo ma i nuovi equilibri risolvono poco
mercoledì 29 luglio 2009
Il voto in Moldova. Alla ricerca di stabilità e democrazia
lunedì 27 luglio 2009
Le potenzialità del Mediterraneo negli scambi Est-Ovest
Molti porti mediterranei hanno evidenziato forti sviluppi infrastrutturali, e le realizzazioni di progetti a lungo termine con nuove aree di stoccaggio (uno stoccaggio sempre più tecnologico e specializzato), rinnovati sistemi di connessione con il retroterra e i territori interni. Molti porti ancora hanno avviato politiche comuni di promozione e cooperazione, ed implementato relazioni con i sistemi dell'estremo Oriente. Offerte sempre più forti e convenienti sono state fatte agli operatori, con la possibilità di avviare nuove e regolari linee marittime.
sabato 25 luglio 2009
2004-2007: l'ultima fase di allargamento ad Est
venerdì 24 luglio 2009
Energia rinnovabile. Sì ma come, e soprattutto dove?
martedì 21 luglio 2009
Quali aperture ai Balcani?
Paesi ai quali noi abbiamo fatto forti promesse negli anni passati, costringendoli ad intraprendere scelte precise e difficili nel processo di transizione; il fatto che i risultati siano stati insoddisfacenti e’ un altro discorso.
Nonostante spinte in avanti da parte del ministro Frattini, voce (quasi) solitaria che continua ad invocare un immediato allargamento “politico” verso quest’area con il preciso scopo di giungere ad una stabilizzazione quanto piu’ rapida, a tutt’oggi Bruxelles ha deciso di concedere ad alcuni di questi paesi balcanici (NON a tutti, Bosnia Erzegovina ed Albania sono rimasti esclusi) tra quelli che ancora non hanno beneficiato di un avvio delle trattative di adesione, solo l’abolizione dei visti di accesso. Un po’ poco... quindi, probabilmente dall’inizio del 2010 serbi, montenegrini e macedoni potranno circolare liberamente all’interno dei confini UE, senza dover piu’ sottostare all’umiliante richiesta di visti di entrata. Bosniaci ed albanesi... se ne riparlera’ nel 2010. A questo punto, cosa possiamo chiedere a questi paesi senza provare vergogna? quale esempio possiamo dare a questi governi? con quale pudore si potra’ invitarli ad adottare i nostri valori di riferimento, le nostre legislature, cio’ dopo averli privati dell’obiettivo “massimo”, almeno per i prossimi dieci anni? e cosa peggiore, che opinione potranno avere i cittadini di questi paesi? quali stimoli a voler ancora entrare nella nostra traballante ed incerta comunita’?
martedì 14 luglio 2009
Le scelte energetiche europee (1)
L'Europa ha sete di energia. E' un dato incontestabile. Ma quali sono allo stato attuale le soluzioni percorribili? si ha la netta impressione che coloro che dovrebbero decidere le strategie annaspano soffocati dagli interessi nazionali, poco o scarsamente in linea con le priorita' europee. La politica energetica europea e’ ancor oggi poco piu’ di una chimera, i passi compiuti paiono quelli di una tartaruga - se confrontati con altre tematiche, e anche qualora si sia (faticosamente) giunto a un qualche accordo comune, le eventuali normative comunitarie adottate incontrano notevoli difficolta’ nella loro attuazione.
Oggettivamente, l’UE e’ fortemente dipendente dalle forniture esterne, ed ancor di piu’ lo sara’ nei prossimi anni, tenuto conto della forte crescita della domanda interna, specie di petrolio e gas naturale. Piu’ discutibile e’ la politica legata a certe strategie forse troppo vincolate alla diplomazia estera: sembra un paradosso ritenere una garanzia la dipendenza dalla fornitura di petrolio dall’area medio-orientale e una potenziale minaccia quella dal gas proveniente dalla Russia, proprio mentre si certa di coinvolgere questo paese in forme piu’ strette di cooperazione.
sabato 11 luglio 2009
Info-Day per l'Italia-Slovenia 2007-2013 a Udine
martedì 7 luglio 2009
L'Italia e il G8
venerdì 3 luglio 2009
Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013
domenica 28 giugno 2009
MIo intervento al seminario ARIES
sabato 13 giugno 2009
Presentazione Est-Ovest ed Osservatorio OER
Presentazione 1a call di progetti ordinari dell'IPA Adriatico a Gorizia
venerdì 5 giugno 2009
Euro-elezioni 2009
Eppure quando si parla di Europarlamento, si pensa soprattutto alla distanza psicologica esistente con l’elettorato di base, quest’ultimo sempre piu’ disaffezionato anche per il mondo politico di Strasburgo. Si vorrebbe (e in maniera ancor piu’ accentuata in questa fase di difficolta’) che il PE affrontasse le problematiche maggiormente percepite dalla gente (lavoro, sicurezza, welfare, ...), quando queste spesso rimangono in larga parte di competenza nazionale o vengono fortemente ostacolate dai governi nazionali restii a delegare le scelte (peraltro non sempre compiute). Di riflesso, quindi, il PE e’ spesso stato colpevolizzato per la mancata soluzione di responsabilita' (ancora) altrui ... ne consegue una partecipazione al voto nelle ultime legislature sempre piu’ limitata, talora non superiore a un terzo dell’elettorato, con il rischio che questo fine-settimana l’attenzione possa risultare ancora inferiore.
Si andra’ a votare in molti paesi con una particolae attenzione per il quadro nazionale, sul quale potrebbe fragorosamente ricadere l’esito di un insuccesso dalle urne. Forse mai come questa volta i destini del prossimo PE sono legati alle dinamiche politiche nazionali (e viceversa), in un quadro europeo - tra l’altro - sempre piu’ ampio, con addirittura 27 paesi membri.
A questo punto si potrebbe dubitare dell’utilita’ di una simile istituzione; strutture amministrative burocratiche, costi elevati, un carrozzone di politici scarsamente produttivi, ... e’ questa l’Europa che si voleva?
mercoledì 3 giugno 2009
L’Europa si sta “italianizzando”?
Si sta realizzando una frammentazione del quadro politico europeo; i partiti tradizionali subiscono una forte erosione, non piu’ solamente da parte di formazioni minori estremistiche, ma da realta’ nuove che non hanno se non parzialmente contati con il sistema esistente. Questo fenomeno avviene con particolare dinamica nei partiti dei nuovi stati membri, dove il tessuto politico e’ piu’ recente e meno legato alle tradizioni storiche.