Il mio vuole essere un contributo alle dinamiche in atto in Europa. Sviluppo, sostenibilità, rapporti EST-OVEST, integrazione, allargamento, multietnicità ... sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente affrontiamo. Si tratta di farlo con logica, coerenza, per un futuro comune migliore.
venerdì 18 dicembre 2009
La crisi delle banche austriache rischia di ripercuotersi in Est Europa?
Una notizia poco diffusa sulla stampa italiana ma che dovrebbe farci preoccupare non poco per le sue conseguenze, considerato la nostra presenza nel settore bancario austriaco: il tanto reclamizzato salvataggio della Hypo Alpe Adria Bank (6a del paese, per rilevanza) deciso da parte del governo di Vienna rischierebbe di essere poco più di un semplice palliativo per il sistema bancario austriaco, pesantemente esposto nei mercati dell'Est Europa. Ci sarebbero una trentina di istituti finanziari, tra i quali la Volksbank, a rischiare di fallire sin dai prossimi mesi se la crisi dovesse perdurare. Gli investimenti effettuati negli anni precedenti dagli imprenditori austriaci attraverso le loro banche nazionali risentono ora del difficile momento economico in questi paesi, emerge con piena forza l'elevato rischio dei prestiti verso l'Europa dell'Est, poiché la recessione economica in atto sta costringendo le banche occidentali a rifiutare di rinnovare i prestiti o la sostituzione di crediti, privando della necessaria liquidità il mercato per far fronte ai propri debiti. La situazione diventa ancor più delicata per alcuni paesi, come l'Ucraina, alla soglia della bancarotta nonostante l'intervento finanziario internazionale (prestiti FMI, per esempio). E ancora, va considerata la fase di deprezzamento delle monete nazionali che incide pesantemente sui crediti concessi, in larga parte in euro. Secondo quanto calcolato da analisti austriaci, se soltanto il 10% del denaro prestato non venisse restituito (quantificabile in circa 30 miliardi di euro), diverse banche austriache sarebbero in difficoltà, trovandosi di fronte alla scelta di ricapitalizzare le controllate nei Paesi dell’Est (allo stato quasi impossibile) o lasciarle fallire.
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