giovedì 11 giugno 2015

2° CBB del progetto EA SEA-WAY in Croazia



Coordinamento del 2° Cross-Border Board nell'ambito
del Progetto EA SEA-WAY
Pola (CR), 9 giugno 2015


Discussione di partenariato sulla definizione di possibili accordi di cooperazione transfrontalieri sulle tematiche di progetto.

L’attività perseguita dal Tavolo Transnazionale (CBB) rientra in una più ampia azione di supporto alla governance regionale gestita da Informest in EA SEA-WAY che, partendo da indicazioni, proposte e suggerimenti provenienti dal territorio (raccolti attraverso l’organizzazione di tavoli di lavoro locali) e da Tavoli di lavoro tecnico con funzione di coordinamento, ha il fine di definire una Strategia per un trasporto marittimo passeggeri sostenibile nell’Adriatico-ionico e di rendere possibile la firma di accordi bilaterali e transnazionali su tematiche di interesse comune allo sviluppo del sistema della mobilità delle persone in tema di nuovi collegamenti marittimi veloci, servizi ai viaggiatori via mare e  di servizi ICT. 


lunedì 18 maggio 2015

Flussi migratori ucraini verso la Polonia

Interessante questa analisi di Romain Su pubblicata sull'ultimo numero di RSE - Revue Regard de l'Est che ci ricorda - tra l'altro - le ragioni della fuga dai propri paesi e che il problema dei flussi migratori non interessa solo l'italia e che la provenienza non è solo da Sud e dai paesi del terzo mondo.

lunedì 26 gennaio 2015

Pronti a investire sul collegamento ferroviario Capodistria-Trieste

Qualora ci fossero difficoltà o ritardi sul raddoppio della linea ferroviaria, il presidente dell'Autorità portuale di Koper/Capodistria Dragomir Matic' non esclude di puntare a finanziare il collegamento con Trieste, allo scopo di garantire un accesso alla rete ferroviaria slovena da Divaccia. E' quanto dichiarato all'inserto del Delo del sabato. In mancanza di un impegno dello stato sloveno, sarebbe questa una delle soluzioni per permettere lo sviluppo dei crescenti traffici dal porto e giustificare gli attuali investimenti alle infrastrutture. L'altra, sarebbe quella di puntare ancor di più al trasporto stradale.

mercoledì 17 dicembre 2014

2 miliardi € per l'allargamento ai Balcani

La Commissione europea ha definito il pacchetto di programmi di assistenza pre-adesione a sostegno delle riforme nei paesi che puntano ad aderire all'Ue. Il finanziamento, per un totale di 2 miliardi di euro, nell'ambito dello strumento di assistenza pre-adesione (IPA), sarà disponibile per i paesi dell'area sud-est europea (Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia, Kosovo) e la Turchia. Il pacchetto comprende programmi pluriennali a sostegno di settori specifici nei prossimi tre anni.

martedì 2 dicembre 2014

Mosca dice basta con il South Stream. Rischi per l'Europa

La decisione presa da Vladimir Putin di sospendere i lavoro di realizzazione del gasdotto Southy Stream rischia di risultare una vittoria di Pirro per Bruxelles. L'opposizione Ue per questa infrastruttura, con la scusante del rischio di una accresciuta dipendenza energetica da Mosca, potrebbe in realtà provocare conseguenze altrettanto pesante nel breve termine sull'area comunitaria. E ciò non solo in termini di danno economico per le imprese europee che erano state coinvolte nella costruzione del gasdotto che dal Mar Nero avrebbe raggiunto il cuore dell'Europa.

La scelta impatterà sia sulla domanda di consumi energetici complessivi dei paesi membri (la metà del gas consumato è russo), che ancor più sui paesi sud-est europei che dipendono per i 2/3 dai rifornimenti russi (senza considerare poi i mancati utili per questi paesi derivanti dal transito degli idrocarburi - si tratta di centinaia di milioni).

La scarsa lungimiranza dei governanti UE e la loro incapacità di definire efficaci strategie di diversificazione, le pressioni politiche USA in funzione anti-russa(ma con positive ricadute per i propri interessi economici) porteranno a inevitabili difficoltà energetiche, alla luce anche della mancanza di alternative al gas russo nel breve e medio periodo (confermato anche dal recente studio IEA Energy Policies - Review European Union 2014), con anzi la possibilità di un'espansione della domanda pere compensare la riduzione del ricorso al carbone. E la razionalizzazione e i risparmi non bastano, mentre qualsiasi politica di diversificazione energetica latita.

C'è chi dice che la scelta di Mosca sia solo un'azione diversiva per rilanciare il progetto; resta il fatto che, mentre Bruxelles festeggia, appaiono evidenti le difficoltà di rifornimento che ne conseguono, specie se si protrarrà anche la crisi ucraina (attraverso questo paese fluisce il 15% del gas russo diretto verso l'UE). Al momento ci guadagna solo la Turchia che diventa un terminale del gas russo.

martedì 18 novembre 2014

Ancora lenta la crescita economica dell'Ue

La Commissione europea ha pubblicato il 4 novembre scorso le nuove previsioni economiche per il 2014. La crescita del PIL dovrebbe raggiungere l' 1,3% nell'UE e lo 0,8% nella zona-euro, crescita destinata a incrementare lentamente nel corso del 2015 (+1,5% e +1,1%) a seguito del progressivo miglioramento della domanda esterna e interna. Il rafforzamento del settore finanziario dovrebbe contribuire a una ulteriore crescita nel 2016 (+2,0% e +1,7%).

Sostanzialmente diversificato resta, per il 2014, lo spettro dei tassi di crescita dei singoli stati membri, dallo 0,7% negativo della Croazia al +4,6% dell'Irlanda, una forbice destinata a ridursi negli anni successivi quando tutti i paesi evidenzieranno fattori di crescita positivi