lunedì 3 agosto 2020

Presentato il Rapporto ICE 2019-2020 e l'Annuario 2019 Istat-ICE sull'internazionalizzazione

E' stato presentato il 28 luglio scorso il XXXIV Rapporto ICE 2019-2020 e l'Annuario 2019 Istat-ICE sull'internazionalizzazione, di un particolare momento storico caratterizzato dall'epidemia Covid 19 - in cui l’export è destinato a costituire uno dei fattori-chiave per l'uscita dalla crisi - ma anche del cambio di guida dell'internazionalizzazione dell'Italia, la cui gestione è passata lo scorso anno dal Ministero dello Sviluppo economico (MISE) a quello degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (MAECI).


La presentazione è stata l'occasione per fare un aggiornamento delle attuali dinamiche commerciali ed economiche per l'Italia.

Dopo diversi anni di crescita, infatti, l'export è stato pesantemente condizionato nel 2020 dall'evolversi della pandemia. Da maggio si è evidenziata una ripresa, tuttavia sul futuro delle esportazioni italiane continuano a pesare le incognite legate alla crisi sanitaria. Davanti a questa situazione, il governo italiano è già intervenuto, stanziando oltre 1 miliardo di euro a favore delle imprese nel Patto per l’export, anche se il MISE è conscio che nelle prossime manovre economiche saranno necessari ulteriori fondi per sostenere l’internazionalizzazione. In tal senso esso è già intervenuto, rafforzando finanziariamente il sistema di incentivi di SIMEST a favore delle imprese italiane aiutandole a internazionalizzarsi e a ripartire e a rafforzarsi nel mondo.  


Di particolare interesse i due allegati al Rapporto, il Quaderno 'E-commerce e nuove tecnologie: un traino per l'export italiano e il Quaderno 'Innovazione e finanza nel millennio della sostenibilità.


E' stato infine annunciato che entro fine agosto sarà operativo il nuovo portale unico sugli incentivi per l’export. 


I Balcani occidentali e l'UE - scenario di adesione secondo l'EUISS

Lo ISS dell'UE ha prodotto questo efficace infografica per spiegare quale può essere lo scenario migliore per l'entrata nell'Unione europea dei paesi dell'area balcanica



lunedì 27 luglio 2020

in aiuto dell'Europa


Schematizzazione del progetto BLUE KEP


Rapida schematizzazione di BLUE KEP (Knowledge Exchange Program and integration of education systems in the cross-border area), conclusosi quest'inverno, sotto la leadership di INFORMEST.

Qui sotto gli obiettivi del progetto e i risultati conseguiti alla fine dei due anni di lavori nell'organizzazione e lo svolgimento della cooperazione e mobilità tra istituti nautici e tecnici del trasporto e della logistica di docenti e insegnanti di Italia e Croazia.

(c)WG2020

Per il materiale prodotto, si veda il sito di progetto.

mercoledì 27 maggio 2020

Il rapporto Eurydice sull’insegnamento delle lingue regionali o minoritarie nelle scuole dell’Ue

Il recente rapporto della rete Eurydice L’insegnamento delle lingue regionali o minoritarie nelle scuole in Europa realizzato su commissione della DG UE per l’istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport per la seconda edizione dell’European Education Summit (https://ec.europa.eu/education/summit_en) pubblicato a settembre 2019, offre una panoramica delle lingue regionali o minoritarie parlate nell'Ue.

Nella Ue sono infatti circa 60 le lingue autoctone regionali o minoritarie riconosciute e promosse dalle autorità educative dei rispettivi paesi europei, che vanno ad aggiungersi alle 24 lingue ufficiali. In molti di questi paesi, esse hanno uno status ufficiale, sono cioè utilizzate a fini legali e amministrativi in aree specifiche del paese, accanto alla lingua ufficiale.

Il rapporto presenta alcuni esempi delle iniziative politiche e delle misure nazionali di supporto all'insegnamento delle lingue regionali o minoritarie nelle scuole, con particolare riferimento

  • all'uso delle lingue regionali o minoritarie da parte delle autorità educative di livello superiore nei documenti ufficiali dell’istruzione primaria e secondaria nelle scuole pubbliche e private (curricola nazionali o programmi di istruzione, documenti di valutazione o esami nazionali, o raccomandazioni che incoraggiano le scuole a offrire lezioni in tali lingue);
  • ad alcune politiche e misure sull'insegnamento delle lingue regionali o minoritarie in atto nei diversi sistemi educativi europei;
  • ad alcuni progetti finanziati dai programmi Erasmus+ ed Europa creativa, a sostegno dell'apprendimento delle lingue regionali o minoritarie.

Secondo Eurydice, le autorità educative svolgono un ruolo importante nella protezione e nella promozione delle lingue regionali o minoritarie. Il dato è rilevante se si considera che la maggioranza dei sistemi educativi nazionali dei 34 paesi che partecipano al programma Erasmus­+ considerati ai fini del rapporto, fanno riferimento a lingue regionali o minoritarie nei propri documenti ufficiali. Il numero di lingue, tuttavia, varia notevolmente tra i sistemi educativi nazionali, sia per i diversi impegni politici di conservazione e promozione delle lingue regionali o minoritarie, sia per il panorama linguistico specifico di ciascun paese. Senza considerare che in diversi paesi i documenti di istruzione ufficiali fanno riferimento a più lingue (in 1 paese su 6 più di dieci lingue).

Il rapporto evidenzia come l'insegnamento di queste lingue avvenga all'interno di un curricolo scolastico, che può promuovere l'insegnamento delle lingue a vari livelli. Le scuole che promuovono le lingue sfruttano i diversi background linguistici degli studenti per aumentare la consapevolezza culturale e linguistica degli studenti. Inoltre, un ulteriore fattore positivo è dato dalla promozione di un clima favorevole all'apprendimento delle lingue.

Le politiche e le misure raccolte nel presente rapporto possono essere raggruppate in diverse categorie; in alcuni paesi (la maggior parte) esse si concentrano sull'insegnamento delle lingue regionali o minoritarie nelle scuole (inclusa la storia e la cultura), in altri le lingue regionali o minoritarie sono utilizzate come lingua veicolare di insegnamento per alcune o tutte le altre materie scolastiche. Infine, in alcuni casi le lingue regionali o minoritarie sono promosse oltre il programma scolastico. Inoltre, in alcuni paesi esistono politiche specifiche a supporto dello sviluppo delle scuole con insegnamento in lingue minoritarie (come nel caso del numero minore di studenti per classe).

In tutti i casi, il rapporto evidenzia come condizione necessaria l'esistenza di leggi e finanziamenti appositi, in modo da garantire la disponibilità di risorse utili a sviluppare l'insegnamento delle lingue regionali o minoritarie. Tali risorse includono la formazione e il supporto per insegnanti di lingue regionali o minoritarie, materiali didattici pertinenti e risorse aggiuntive, quali centri culturali, siti web, mostre, ecc.

Infine, il rapporto Eurydice, evidenzia - con esempi - il ruolo rilevante dei finanziamenti attraverso i programmi europei Erasmus+ ed Europa creativa a sostegno dell'apprendimento delle lingue regionali o minoritarie, il cui impatto va a beneficio dei settori dell'istruzione scolastica, dell'istruzione e formazione professionale (VET) ma anche dell'apprendimento degli adulti, nonché dei settori culturale, creativo e audiovisivo, nonché favorendo la mobilità delle persone e i partenariati transfrontalieri e transnazionali.

 Il rapporto può essere scaricato al seguente link https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/4015d5fb-ddb6-11e9-9c4e-01aa75ed71a1