martedì 19 giugno 2018

BLUE KEP - mobilità degli studenti tra Italia e Croazia


Il progetto BLUE KEP (BLUE Knowledge Exchange Program and integration of education systems in the crossborder area), co-finanziato dal programma INTERREG Italia-Croazia 2014-2020, mira ad agevolare l’accesso al mondo del lavoro per gli studenti degli istituti tecnici e nautici, cogliendo le opportunità offerte da un settore in grande espansione come l’economia del mare e favorendo lo scambio di esperienze tra Italia e Croazia.


Si tratta di un programma di mobilità scolastica innovativo, della durata di 21 mesi - gennaio 2018-settembre 2019, dedicato alla formazione nella “filiera del mare”, che ha permesso a decine di ragazzi italiani, del Friuli Venezia Giulia e delle Marche, di maturare brevi esperienze di alternanza scuola-lavoro in Croazia e agli studenti croati di studiare negli istituti italiani, proseguimento di progetti dedicati alla mobilità scolastica a partire da KEPASS, nell'ambito del programma IPA Adriatico 2007-2013, e di BlueSKILLS, del 2016, anch'essoparte del programma IPA Adriatico, progetti realizzati con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia come capofila del partenariato e Informest in qualità di assistenza tecnica.


BLUE KEP coinvolge complessivamente  40 38 studenti e 12 istituti tecnici e nautici di Italia e Croazia (7 italiani e 5 croati), per un totale di 45 giornate di scambio culturale e professionale tra due diversi paesi e sistemi scolastici da svolgersi nel periodo marzo-luglio 2019.

(testo aggiornato il 17 gennaio 2019 e 8 maggio 2019)

venerdì 23 marzo 2018

Regole più severe per i gasdotti provenienti dai paesi extra-UE

I membri del comitato UE per l'energia hanno approvato a fine marzo alcuni emendamenti alla direttiva sul mercato del gas dell'UE, confermando che queste norme devono applicarsi a tutti i gasdotti provenienti da paesi terzi verso l'UE.

Queste norme del "Terzo pacchetto energetico" UE disciplinano, tra l'altro, l'accesso da parte di terzi, i requisiti di trasparenza, le tariffe giuste e un'adeguata separazione dei produttori dai distributori nella catena di approvvigionamento del gas.

Più in particolare, i gasdotti, provenienti dalla Russia (compresi Nord Stream 2), dalla Norvegia, dall'Algeria, dalla Libia, dalla Tunisia e dal Marocco devono rispettare le disposizioni fondamentali per la creazione di un mercato interno del gas, come la separazione dei gestori dei sistemi di trasmissione (TSO), la vigilanza delle autorità di regolamentazione indipendenti e l'accesso di terzi all'infrastruttura.

Sono state altresì rafforzate le condizioni che devono essere soddisfatte prima che possano essere fatte delle eccezioni alle norme del mercato del gas, come le deroghe (per gli oleodotti esistenti) o le esenzioni (ancora da realizzarsi).

venerdì 9 febbraio 2018

Nuova strategia per i Balcani occidentali

A Bruxelles la Commissione europea ha presentato martedì scorso la nuova strategia per i Balcani occidentali, un piano d'azione a medio termine il cui fine è l'allargamento a tutti i paesi del sud-est Europa ancora ai margini dell'UE, quale atto di rafforzamento dell'UE nei prossimi anni.

In esso vengono indicate le priorità individuate, riguardanti una cooperazione rafforzata, la necessità di riforme fondamentali e un miglioramento delle relazioni, quali punti chiave per una prospettiva di allargamento credibile. 

Nello specifico, sono delineate sei "iniziative cardine" da attuarsi entro in 2020:
  1. rafforzamento della rule of law
  2. rafforzamento degli strumenti di sicurezza e migrazione
  3. supporto allo sviluppo socio-economico
  4. miglioramento delle connessioni trasporti & energia
  5. roadmap per un'agenda digitale
  6. supporto alla riconciliazione e miglioramento dei rapporti di vicinanza.
A questo scopo Bruxelles intende aumentare i finanziamenti messi a disposizione nell'ambito IPA.

La strategia punta a accelerare l'iter dei negoziati già in corso con Montenegro e Serbia (che potrebbero aderire all'UE nel 2025), e di favorire l'avvio con gli altri paesi dell'area (Kosovo incluso).




martedì 28 novembre 2017

Report sulla povertà energetica nei Balcani

Appena pubblicato il Report finanziato dalla Commissione europea sullo stato della "Povertà energetica nell'Europa sud-orientale" cui hanno contribuito alcune cui diverse organizzazioni della società civile dell'area sud-orientale europea.
Il report delinea lo stato del settore nei sette paesi dell'area in questione, evidenziando le principali problematiche, lo stato del quadro energetico di ogni paese e le politiche adottate tenuto conto il quadro socio-demografico nazionale.

Attenzione è dedicata anche alle ripercussioni sociali delle presenti difficoltà energetiche, in termini di offerta e di consumi: Infine, si suggeriscono alcune misure atte a contenere l'attuale vulnerabilità energetica della società (soprattutto in vista della stagione invernale) e a ridurre l'impatto ambientale. 

mercoledì 24 maggio 2017

Sviluppo dei collegamenti tra i terminali di Ronchi dei Legionari (aeroporto FVG) e Fiume/Rijeka (porto&terminal bus)


Alcune considerazioni sul possibile collegamento.
Attualmente non esistono collegamenti diretti tra l’aeroporto di Ronchi d. L. e il capoluogo quarnerino. La sola possibilità è data dal raggiungimento di Trieste (da Ronchi) mediante autobus della linea urbana APT e successivo proseguimento ricorrendo alla linea bus Trieste-Fiume (ci sono 12 corse a/r al giorno; durata 2 ore circa) fornite da diversi operatori del settore, sia italiani che croati. L’autostazione di Fiume è sita sul lungomare, a circa un centinaio di metri dal nuovo terminal marittimo passeggeri, fornendo quindi, anche un agevole accesso al terminale marittimo.
In pieno sviluppo risultano gli operatori low-cost del trasporto pubblico a lunga percorrenza su gomma, che attraversando l’area orientale del Nord Adriatico, toccano anche i centri urbani in questione.
Di interesse appare il terminal marittimo passeggeri, inaugurato a Fiume nel 2009, che permette il collegamento via mare con le principali città croate lungo la costa e sulle isole, sia mediante traghetto che aliscafo, oltre che l’approdo di navi crociera (in aumento proprio grazie al nuovo terminal) (MA ATTENZIONE AL RISCHIO DI CONCORRENZA CON TRIESTE PER LA CROCIERISTICA !).
Il nascente polo intermodale dell’aeroporto di Ronchi, il cui avvio è previsto per l’inizio del 2018, pur essendo caratterizzato prevalentemente da uno sviluppo bimodale aereo-ferrovia (con in previsione un collegamento via shuttle ferroviario con Trieste e Udine – oltre che con Venezia mediante le regolari corse ferroviarie di Trenitalia), vede anche il progetto di realizzazione di una stazione di autobus a favore del trasporto regionale di passeggeri. In quest’ottica si può concepire la possibilità arricchire il futuro network di trasporto passeggeri su gomma attraverso l’attivazione anche di altre linee (anche con il contributo di privati) con i paesi vicini, i cui territori confinanti già gravitano sull’aeroporto che rappresenta una importante soluzione per il raggiungimento di altri centri urbani e capitali europei anche per molti sloveni e croati (soprattutto).
Il trend è destinato ad assumere ancor maggiore rilievo con la prossima entrata della Croazia in Schengen (entro il 2017), che porterà all’eliminazione dei controlli ai confini con la Slovenia e a una libera circolazione delle persone e di conseguenza anche una forte riduzione dei tempi di percorrenza e il venir meno dei colli di bottiglia estivi al confine sloveno-croato.
Non vi sono, al momento, alternative modali differenti (quali p. es. un collegamento via mare (traghetto/aliscafo)) tra Trieste e Fiume, a causa sia dei costi che della maggiore distanza della via d’acqua (ca. 130 miglia contro i 75 km stradali). Sono invece attivi collegamenti marittimi stagionali con alcuni centri dell’Istria e della Dalmazia, ma da Venezia o da Trieste (limitatamente a Pola, con aliscafo). Assente anche il collegamento ferroviario (solo via Zagabria).
Alla luce della situazione in atto, è auspicabile l’individuazione di soluzioni atte a incrementare il ruolo del terminal aeroportistico di Ronchi a favore di Fiume e del suo terminal marittimo attraverso lo sviluppo di forme di cooperazione tra istituzioni del territorio e stakeholder del settore dei trasporti di persone per giungere a un miglioramento delle condizioni e dei servizi offerti ai viaggiatori/turisti lungo questa direttrice. Nello specifico, realizzando una connessione diretta stradale di trasporto pubblico tra Ronchi e il porto di Fiume si porrebbero le basi a sostegno di uno incentivo sia al turismo croato con destinazione continentale che a quello europeo verso la Dalmazia, puntando a favorire il riorientamento della modalità di trasporto ora prevalente (quella privata-autovettura propria) verso soluzioni legate al trasporto pubblico intermodale (aereo-bus-…-nave) più sostenibile, convogliando parte del traffico turistico ora automunito e non organizzato. Allo stesso tempo, non va scordato un positivo impatto legato ai viaggi business da parte croata, che attraverso il terminal aeroportistico di Ronchi avrebbero un più agevole accesso ai mercati nazionali italiani ed europei. Va da sé che una tale soluzione imporrebbe anche l’introduzione di servizi aggiuntivi e integrativi al trasporto in questione a beneficio del sistema economico locale, in primis relativi al collegamento autostazione-terminal marittimo a Fiume.
In questo modo, si contribuirebbe a implementare la connettività transfrontaliera tra Italia e Croazia, attualmente deficitaria e basata principalmente sul trasporto privato, oltre che sulla già citata linea di autobus Trieste-Fiume, e caratterizzata da un pesante impatto in termini ambientali (inquinamento, ingorghi, congestione stradale), specie nel periodo estivo.
Una soluzione potrebbe risultare dalla realizzazione di un regolare collegamento diretto di autobus tra l’aeroporto di Ronchi e la città di Fiume (di interesse anche per il terminal marittimo passeggeri), con la partecipazione di alcune società di trasporto croate al momento attive nella regione nord-adriatica. In particolare, si potrebbe ipotizzare il coinvolgimento di società croate quali
1.   Crnja Tours, che attualmente opera quotidianamente sulla linea Fiume-Trieste-Padova, e quindi una fermata al nuovo polo intermodale di Ronchi parrebbe possibile e renderebbe direttamente accessibile l’aeroporto ai viaggiatori provenienti sia dal Veneto che dalla Croazia;
2.  BusCroatia, che svolge il collegamento tra Trieste e Fiume, ma che potrebbe ipotizzare un prolungamento della tratta sino al polo di Ronchi. Questa società opera inoltre già sia sul collegamento con l’aeroporto (stagionale) di Fiume-Omisalj, che con regolari linee bus dirette verso le isole dalmate settentrionali (Veglia, Cherso), permettendo quindi l’accessibilità a territori più lontani ma di elevato interesse turistico.

Vista la necessità di allargare il partenariato, per aumentare l’area interessata dal progetto transfrontaliero, ad almeno un altro porto e allo sviluppo del collegamento con l’aeroporto FVG, si potrebbe pensare al coinvolgimento del porto di Pola. Pola però ha un aeroporto che si sta sviluppando molto e quindi la proposta progettuale potrebbe risultare essere concorrente e non coerente con i piani di sviluppo dell’area istriana.
Costi
I costi collegati allo sviluppo delle attività (attivazione di una linea transfrontaliera “pilota”, promozione, etc.) sono eleggibili compatibilmente con il budget di progetto, che non potrà essere molto elevato vista la ridotta copertura data dalle attività sull’area programma (sono coinvolte solo poche regioni dell’area programma).

(24/05/2017)

lunedì 13 febbraio 2017

L'Europa cresce, l'Italia meno

Pubblicate le previsioni della Commissione europea sull'andamento economico dell'eurozona per il 2017. Tutti i paesi sarebbero in crescita, solo l'Italia arranca, con appena l'1%. Il trend del PIL Ue28 è destinato a proseguire anche nel 2018, con una lieve accelerazione rispetto alle precedenti previsioni di autunno, sempre sostenuto dalla ripresa della domanda interna.