Il primo turno delle elezioni presidenziali in Bulgaria (23 ottobre) ha espresso i due candidati favoriti tra la miriade di candidature presentate di indipendenti moderati; Rosen Plevneliev, il candidato del GERB (Movimento per lo sviluppo europeo della Bulgaria), fortemente sostenuto dal premier Boyko Borisov e Ivailo Kalfin, esponente socialista. Plevneliev, con il 40% dei voti, non dovrebbe avere ora problemi nel vedere confermata la preferenza dell'elettorato bulgaro, avendo maggiori possibilità di attrarre le scelte degli elettori moderati.
Alcuni sono gli elementi da considerare; innanzitutto il risultato ottenuto da Meglena Kuneva, l'ex commissario europeo alla sanità, espressione di una posizione liberale fortemente proeuropea, il cui successo è parso superiore alle aspettative, surclassando altri candidati molto più conosciuti nel paese. Il suo elettorato potrebbe risultare decisivo al secondo turno (30 ottobre).
Per altro verso, i risultati paiono aver ridimensionato sia le posizioni estremistiche del movimento nazionalista ATAKA, che del partito etnico turco (DPS), in passato spesso determinante negli equilibri elettorali.
Il primo turno di voto ha nel complesso confermato gli equilibri politici del paese, con il GERB principale partito in parlamento (le prossime lezioni sono previste nel 2013) ma senza una maggioranza assoluta; attualmente opera un governo di minoranza, sfruttando i dissidi e le differenze ideologiche esistenti tra gli altri appartenenti l'arco parlamentare.
Inoltre, il livello di democrazia elettorale è parso ancora fragile, con evidenti deficit del sistema (anche a causa della nuova legge elettorale riscritta poco prima del voto), specie nel caso del voto per il rinnovo dell'amministrazione locale che si è svolto in contemporanea all'elezione de presidente della repubblica. In questo caso, nelle principali città del paese sono state riconfermate le maggioranze uscenti (per lo più rette da maggioranze del GERB), a partire dalla capitale Sofia destinata anch'essa a restare a guida GERB.
Non vi sono ancora indicazioni circa la partecipazione al voto; comunque il livello degli elettori non dovrebbe essere stato molto elevato, tenute presenti le percentuali degli ultimi appuntamenti elettorali e il senso di sfiducia di ampia parte dei bulgari per il mondo politico nazionale, accusato di diffuso fenomeno di corruzione e clientelismo. Un'accusa, per altro, sostenuta anche da Bruxelles.
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