Ci preoccupiamo molto della crescita della Lega (e facciamo bene) ma non facciamo molta attenzione a quanto stia succedendo attorno a noi. Nei paesi vicini, e in particolare nei nuovi stati membri (ma non esclusivamente, vedi la Francia, la Germania e l'Olanda), non solo la destra nelle sue varie forme e' al potere, e' questo e' il risultato di un giusto gioco democratico, ma le forze reazionarie non-democratiche (scioviniste, nazionaliste, antisemite) sono in altrettanto forte crescita (se non presentano addirittura dinamiche superiori). L'esempio e' l'ultimo voto di questo fine settimana in Ungheria. La loro espansione appare preoccupante poiche' ormai il loro peso parlamentare e sociale incide direttamente sulle politiche nazionali sociali, imponendo chiusure e forme di repressione nei confronti degli stranieri (ma anche delle minoranze interne). Un ulteriore elemento destabilizzante e' rappresentato dal loro forte anti-europeismo, nel tentativo di indebolire le istituzioni europee a favore di un ritorno dei localismi nazionali. Una pressione che, al di la' di non risolvere i pur rilevanti problemi sul piano territoriale, mina gli equilibri della nostra ancor debole UE. Ma gli organi istituzionali continuano a sottovalutare la situazione; c'e' da sperare che non se ne rendano conto troppo tardi, perche' altrimenti, invece di un'Europa allargata nel 2025 si ritroveranno solo dei cocci.
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