I risultati inferiori alle aspettative ottenuti nel settore delle energie rinnovabili farebbero decidere la Cechia di abbandonare questa strada per accentuare il ricorso al nucleare e al carbone, in netto contrasto con le politiche energetiche UE. Questi sarebbero i principali contenuti della nuova politica per la sicurezza energetica per i prossimi 20 anni approvata dal governo di Praga a metà agosto. Si prevede una razionalizzazione delle forniture provenienti dall'estero, una loro diversificazione all'origine, un rafforzamento delle due strutture delle centrali nucleari, con la sostituzione di quelle vecchie con nuove tecnologie (e più reattori) e la realizzazione di una completamente nuova in Moravia. Parallelamente, dovrebbero aumentare le centrali a carbone e a gas per soddisfare la crescita della domanda energetica interna. Di fronte a una diminuzione dell'estrazione del carbone si dovrebbe provvedere con un aumento delle importazioni (attualmente il paese è un esportatore netto).
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