La decisione di fine maggio della nuova maggioranza nazionalista-popolare di Budapest di concedere la cittadinanza a tutte le persone di etnia magiara residenti nei paesi limitrofi ha destato accese reazioni nelle vicine capitali, con il rischio di acuire i rapporti già non sempre facili. In particolare, forte e’ stata la protesta da parte della Slovacchia, paese con una presenza di oltre 550 mila persone interessate dal provvedimento (il 10% della popolazione del paese), che ha denunciato la decisione ungherese che «costituirebbe un attentato alla sovranità della Slovacchia e una minaccia alla sicurezza europea e internazionale», minacciando, qualora fosse concesso il passaporto agli slovacchi di etnia magiara, di privarli della cittadinanza slovacca. In tal senso, il parlamento di Bratislava ha votato una legge destinata a entrare in vigore sin dal prossimo mese di luglio. Sinora non vi sono state ancora reazioni ufficiali da parte romena, paese in cui i magiari sono più di due milioni per lo più residenti nella regione della Transilvania soprattutto grazie alla presenza, nella maggioranza del movimento magiaro UDMR, ma situazione potrebbe aggravarsi qualora le forze nazionaliste romene dovessero alzare la loro voce di protesta.
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