Alcune considerazioni sul possibile collegamento.
Attualmente
non esistono collegamenti diretti tra l’aeroporto di Ronchi d. L. e il
capoluogo quarnerino. La sola possibilità è data dal raggiungimento di Trieste
(da Ronchi) mediante autobus della linea urbana APT e successivo
proseguimento ricorrendo alla linea bus Trieste-Fiume (ci sono 12 corse
a/r al giorno; durata 2 ore circa) fornite da diversi operatori del settore,
sia italiani che croati. L’autostazione di Fiume è sita sul lungomare, a circa
un centinaio di metri dal nuovo terminal marittimo passeggeri, fornendo quindi,
anche un agevole accesso al terminale marittimo.
In pieno
sviluppo risultano gli operatori low-cost
del trasporto pubblico a lunga percorrenza su gomma, che attraversando l’area
orientale del Nord Adriatico, toccano anche i centri urbani in questione.
Di interesse
appare il terminal marittimo passeggeri, inaugurato a Fiume nel 2009, che
permette il collegamento via mare con le principali città croate lungo la costa
e sulle isole, sia mediante traghetto che aliscafo, oltre che l’approdo di navi
crociera (in aumento proprio grazie al nuovo terminal) (MA ATTENZIONE AL
RISCHIO DI CONCORRENZA CON TRIESTE PER LA CROCIERISTICA !).
Il
nascente polo intermodale dell’aeroporto di Ronchi, il cui avvio è previsto per
l’inizio del 2018, pur essendo caratterizzato prevalentemente da uno sviluppo bimodale
aereo-ferrovia (con in previsione un collegamento via shuttle ferroviario con
Trieste e Udine – oltre che con Venezia mediante le regolari corse ferroviarie
di Trenitalia), vede anche il progetto di realizzazione di una stazione di
autobus a favore del trasporto regionale di passeggeri. In
quest’ottica si può concepire la possibilità arricchire il futuro network di
trasporto passeggeri su gomma attraverso l’attivazione anche di altre linee (anche
con il contributo di privati) con i paesi vicini, i cui territori confinanti
già gravitano sull’aeroporto che rappresenta una importante soluzione per il
raggiungimento di altri centri urbani e capitali europei anche per molti
sloveni e croati (soprattutto).
Il trend è
destinato ad assumere ancor maggiore rilievo con la prossima entrata della
Croazia in Schengen (entro il 2017), che porterà all’eliminazione dei controlli
ai confini con la Slovenia e a una libera circolazione delle persone e di
conseguenza anche una forte riduzione dei tempi di percorrenza e il venir meno
dei colli di bottiglia estivi al confine sloveno-croato.
Non vi
sono, al momento, alternative modali differenti (quali p. es. un collegamento
via mare (traghetto/aliscafo)) tra Trieste e Fiume, a causa sia dei costi che
della maggiore distanza della via d’acqua (ca. 130 miglia contro i 75 km
stradali). Sono invece attivi collegamenti marittimi stagionali con alcuni
centri dell’Istria e della Dalmazia, ma da Venezia o da Trieste (limitatamente a
Pola, con aliscafo). Assente anche il collegamento ferroviario (solo via
Zagabria).
Alla luce
della situazione in atto, è auspicabile l’individuazione di soluzioni atte a
incrementare il ruolo del terminal aeroportistico di Ronchi a favore di Fiume e
del suo terminal marittimo attraverso lo sviluppo di forme di cooperazione tra
istituzioni del territorio e stakeholder del settore dei trasporti di persone
per giungere a un miglioramento delle condizioni e dei servizi offerti ai
viaggiatori/turisti lungo questa direttrice. Nello specifico, realizzando una
connessione diretta stradale di trasporto pubblico tra Ronchi e il porto di
Fiume si porrebbero le basi a sostegno di uno incentivo sia al turismo croato
con destinazione continentale che a quello europeo verso la Dalmazia, puntando
a favorire il riorientamento della modalità di trasporto ora prevalente (quella
privata-autovettura propria) verso soluzioni legate al trasporto pubblico
intermodale (aereo-bus-…-nave) più sostenibile, convogliando parte del traffico
turistico ora automunito e non organizzato. Allo stesso tempo, non va scordato
un positivo impatto legato ai viaggi business da parte croata, che attraverso
il terminal aeroportistico di Ronchi avrebbero un più agevole accesso ai
mercati nazionali italiani ed europei. Va da sé che una tale soluzione
imporrebbe anche l’introduzione di servizi aggiuntivi e integrativi al
trasporto in questione a beneficio del sistema economico locale, in primis
relativi al collegamento autostazione-terminal marittimo a Fiume.
In questo
modo, si contribuirebbe a implementare la connettività transfrontaliera tra
Italia e Croazia, attualmente deficitaria e basata principalmente sul trasporto
privato, oltre che sulla già citata linea di autobus Trieste-Fiume, e
caratterizzata da un pesante impatto in termini ambientali (inquinamento,
ingorghi, congestione stradale), specie nel periodo estivo.
Una
soluzione potrebbe risultare dalla realizzazione di un regolare collegamento
diretto di autobus tra l’aeroporto di Ronchi e la città di Fiume (di interesse
anche per il terminal marittimo passeggeri), con la partecipazione di alcune
società di trasporto croate al momento attive nella regione nord-adriatica. In
particolare, si potrebbe ipotizzare il coinvolgimento di società croate quali
1. Crnja
Tours, che attualmente opera quotidianamente sulla linea
Fiume-Trieste-Padova, e quindi una fermata al nuovo polo intermodale di Ronchi
parrebbe possibile e renderebbe direttamente accessibile l’aeroporto ai
viaggiatori provenienti sia dal Veneto che dalla Croazia;
2. BusCroatia, che
svolge il collegamento tra Trieste e Fiume, ma che potrebbe ipotizzare un
prolungamento della tratta sino al polo di Ronchi. Questa società opera inoltre
già sia sul collegamento con l’aeroporto (stagionale) di Fiume-Omisalj, che con
regolari linee bus dirette verso le isole dalmate settentrionali (Veglia,
Cherso), permettendo quindi l’accessibilità a territori più lontani ma di
elevato interesse turistico.
Vista la
necessità di allargare il partenariato, per aumentare l’area interessata dal
progetto transfrontaliero, ad almeno un altro porto e allo sviluppo del
collegamento con l’aeroporto FVG, si potrebbe pensare al coinvolgimento del
porto di Pola. Pola però ha un aeroporto che si sta sviluppando molto e quindi
la proposta progettuale potrebbe risultare essere concorrente e non coerente
con i piani di sviluppo dell’area istriana.
Costi
I
costi collegati allo sviluppo delle attività (attivazione di una linea
transfrontaliera “pilota”, promozione, etc.) sono eleggibili compatibilmente
con il budget di progetto, che non potrà essere molto elevato vista la ridotta
copertura data dalle attività sull’area programma (sono coinvolte solo poche
regioni dell’area programma).
(24/05/2017)