Secondo una notizia appena pubblicata dal ministero delle infrastrutture e l'energia serbo, il consorzio denominato Cortese, composto da ben 35 imprese italiane del settore delle costruzioni e delle infrastrutture, ha avuto un incontro con il ministro serbo Mrkonjic, esprimendo l'interesse ad essere coinvolto in una serie di realizzazioni sul territorio della Serbia. In particolare, l'attenzione è andata sul completamento del raccordo autostradale di Belgrado, i cui lavori proseguono già da alcuni anni, e soprattutto sulla direttrice (auto)stradale e ferroviaria che da Belgrado porta a Bar, in Montenegro, quest'ultima ritenuta strategica anche per i flussi commerciali italiani diretti/provenienti dai Balcani.
Il mio vuole essere un contributo alle dinamiche in atto in Europa. Sviluppo, sostenibilità, rapporti EST-OVEST, integrazione, allargamento, multietnicità ... sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente affrontiamo. Si tratta di farlo con logica, coerenza, per un futuro comune migliore.
venerdì 23 marzo 2012
martedì 20 marzo 2012
A Sempeter pri Gorici (Slovenia) il 5° meeting de "Il Progetto AGRONET e lo sviluppo di un network nella logistica della filiera agro-alimentare"
Il 21 e 22 marzo c. a. avrà luogo a Sempeter pri Gorici (Nova Gorica, Slovenia), presso il Salone Modri Hram dell’Hotel Lipa (Piazza Ivan Rob, 7) il 5° Steering Committee/Technical Meeting del Progetto AGRONET – "Realizzazione di un network permanente di infrastrutture per la logistica, la distribuzione e i servizi nell’industria agro-alimentare dell’area adriatica – Priorità 1 – Misura 1.2 ”. Il progetto, il cui capofila è FINEST, beneficia dei finanziamenti del Programma IPA Adriatico - Cooperazione transfrontaliera 2007-2013, e vede la partecipazione di partner provenienti da Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia e Italia.
Io ci sarò.
Io ci sarò.
mercoledì 14 marzo 2012
Valutazione OSCE sulle elezioni presidenziali russe
Cosa può fare un pugno di osservatori in un paese sterminato come la Russia ? ben poco.... ecco lo Statement OSCE sulle recenti elezioni presidenziali russe di marzo.
giovedì 8 marzo 2012
13 miliardi di euro dalla BEI per le PMI dell'UE
I dati recentemente pubblicati dalla BEI (Banca europea per gli investimenti) confermano la sua opera in direzione di un concreto supporto del sistema produttivo comunitario. nel 2011, dei 61 miliardi di euro stanziati dall'istituto bancario europeo per nuovi prestiti (e di questi 54 miliardi sono per progetti situati nell’Unione europea e 7 destinati ai paesi terzi, di cui la metà ai paesi in fase di pre-adesione), oltre 13 miliardi di euro hanno interessato finanziamenti concessi alle piccole e medie imprese (PMI).
A beneficiarne, nel corso dello scorso anno, sono state oltre 120 mila PMI. Queste aziende assorbono oltre i 2/3 dei posti di lavoro creati dal settore privato nell'UE, rappresentando un'importante fonte di occupazione. Esse sono tuttavia, a causa delle loro stesse dimensioni, più vulnerabili in situazioni di crisi perché stentano maggiormente a reperire le necessarie risorse finanziarie in congiunture economiche avverse.
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lunedì 5 marzo 2012
Putin stravince. Ma i dubbi restano
Lo Zar ha dunque conservato il suo trono; il suo potere sull'intero paese è ancora ferreo, lo sgretolamento sarà lento. Ci si appresta ora a una nuova staffetta con Medvedev.
Il suo successo elettorale era fuor di dubbio, le perplessità e i dilemmi degli esperti di politica internazionale erano piuttosto legati alle dimensioni del risultato e alle modalità.
Alcune mie considerazioni (alla fine rivelatesi errate - ma errare humanum est) mi avevano portato a valutare la possibilità di un successo non così evidente, forse addirittura costringendo Putin al ballottaggio. Evidentemente così non è stato, anzi, il risultato emerso pone altri, nuovi dubbi.
Infatti, una quota di preferenze che raggiunge il 65% al primo turno desta qualche perplessità, per dimensioni, soprattutto quando si tratta di un voto nazionale (e in un paese così esteso).
Non mi riferisco solo alle numerose proteste delle opposizioni circa brogli e pressioni politiche e mediatiche non proprio democratiche effettuate nella vasta periferia della Russia, dove il controllo degli osservatori neutrali ha faticato ad arrivare (se mai c'è stato). Mi riferisco soprattutto a quel "misero" 35% che raggruppa tutte le opposizioni a Putin, dai riformisti in costante ascesa (seppur frammentati), ai neo-comunisti, agli zaristi.... possibile, così pochi ?? sarà forse vero quello che è stato paventato, che alla fine anche molti degli oppositori del regime hanno o disertato le urne o comunque scelto di dare la loro preferenza a Putin visto quale male minore (ho qualche dubbio, sia riguardo alla scelta che al male minore....).
Resto in attesa di conferme.
venerdì 2 marzo 2012
Putin potrebbe non farcela al primo turno delle elezioni presidenziali
Come già anticipato in un mio tweet, ho qualche dubbio circa la possibilità di Putin di riuscire a diventare il nuovo presidente della repubblica russa sin dal primo turno, il 4 marzo prossimo. Troppe le variabili difficilmente controllabili. Qui ne consideriamo solo alcune:
- la sua campagna elettorale gestita di rimessa, forse troppo sicuro del suo comunque solido vantaggio, grazie al controllo del sistema-paese;
- le scarse credenziali del suo unico vero antagonista, il neo-comunista Zuganov, che se da una parte riesce a canalizzare l'esteso malcontento delle fasce più deboli della società russa, è troppo legato al passato e su posizioni nazionalistiche con derive sciovinistiche e anti-occidentali;
- la parcellizzazione della componente riformista; quest'ultima, pur in progressiva espansione, continua a essere penalizzata dal suo essere strutturato in troppi partiti/movimenti e di una collocazione che al momento favorisce principalmente solo alcuni grandi centri del paese oltre alla capitale. Pur essendosi manifestata nelle piazze in maniera evidente in special modo nelle ultime settimane, appare comunque debole e frammentata, priva di una linea programmatica comune e di un unico leader di riferimento.
Proprio quest'ultimo punto rischio di rivelarsi determinante se, come ipotizzato da più parti, la scelta nell'urna degli elettori moderati potrebbe alla fine favorire proprio Putin nella scelta finale su Zuganov. Ma ciò potrebbe avvenire al secondo turno, dove il ballottaggio è secco. Il 4 marzo, invece, è presumibile una marea di piccoli partiti dal simile orientamento politico, in ordine sparso, alle spalle (lontani) dei due colossi politici russi.
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