Il mio vuole essere un contributo alle dinamiche in atto in Europa. Sviluppo, sostenibilità, rapporti EST-OVEST, integrazione, allargamento, multietnicità ... sono solo alcuni dei problemi che quotidianamente affrontiamo. Si tratta di farlo con logica, coerenza, per un futuro comune migliore.
venerdì 31 luglio 2009
Le elezioni in Moldova. Tutto tranquillo ma i nuovi equilibri risolvono poco
mercoledì 29 luglio 2009
Il voto in Moldova. Alla ricerca di stabilità e democrazia
lunedì 27 luglio 2009
Le potenzialità del Mediterraneo negli scambi Est-Ovest
Molti porti mediterranei hanno evidenziato forti sviluppi infrastrutturali, e le realizzazioni di progetti a lungo termine con nuove aree di stoccaggio (uno stoccaggio sempre più tecnologico e specializzato), rinnovati sistemi di connessione con il retroterra e i territori interni. Molti porti ancora hanno avviato politiche comuni di promozione e cooperazione, ed implementato relazioni con i sistemi dell'estremo Oriente. Offerte sempre più forti e convenienti sono state fatte agli operatori, con la possibilità di avviare nuove e regolari linee marittime.
sabato 25 luglio 2009
2004-2007: l'ultima fase di allargamento ad Est
venerdì 24 luglio 2009
Energia rinnovabile. Sì ma come, e soprattutto dove?
martedì 21 luglio 2009
Quali aperture ai Balcani?
Paesi ai quali noi abbiamo fatto forti promesse negli anni passati, costringendoli ad intraprendere scelte precise e difficili nel processo di transizione; il fatto che i risultati siano stati insoddisfacenti e’ un altro discorso.
Nonostante spinte in avanti da parte del ministro Frattini, voce (quasi) solitaria che continua ad invocare un immediato allargamento “politico” verso quest’area con il preciso scopo di giungere ad una stabilizzazione quanto piu’ rapida, a tutt’oggi Bruxelles ha deciso di concedere ad alcuni di questi paesi balcanici (NON a tutti, Bosnia Erzegovina ed Albania sono rimasti esclusi) tra quelli che ancora non hanno beneficiato di un avvio delle trattative di adesione, solo l’abolizione dei visti di accesso. Un po’ poco... quindi, probabilmente dall’inizio del 2010 serbi, montenegrini e macedoni potranno circolare liberamente all’interno dei confini UE, senza dover piu’ sottostare all’umiliante richiesta di visti di entrata. Bosniaci ed albanesi... se ne riparlera’ nel 2010. A questo punto, cosa possiamo chiedere a questi paesi senza provare vergogna? quale esempio possiamo dare a questi governi? con quale pudore si potra’ invitarli ad adottare i nostri valori di riferimento, le nostre legislature, cio’ dopo averli privati dell’obiettivo “massimo”, almeno per i prossimi dieci anni? e cosa peggiore, che opinione potranno avere i cittadini di questi paesi? quali stimoli a voler ancora entrare nella nostra traballante ed incerta comunita’?
martedì 14 luglio 2009
Le scelte energetiche europee (1)
L'Europa ha sete di energia. E' un dato incontestabile. Ma quali sono allo stato attuale le soluzioni percorribili? si ha la netta impressione che coloro che dovrebbero decidere le strategie annaspano soffocati dagli interessi nazionali, poco o scarsamente in linea con le priorita' europee. La politica energetica europea e’ ancor oggi poco piu’ di una chimera, i passi compiuti paiono quelli di una tartaruga - se confrontati con altre tematiche, e anche qualora si sia (faticosamente) giunto a un qualche accordo comune, le eventuali normative comunitarie adottate incontrano notevoli difficolta’ nella loro attuazione.
Oggettivamente, l’UE e’ fortemente dipendente dalle forniture esterne, ed ancor di piu’ lo sara’ nei prossimi anni, tenuto conto della forte crescita della domanda interna, specie di petrolio e gas naturale. Piu’ discutibile e’ la politica legata a certe strategie forse troppo vincolate alla diplomazia estera: sembra un paradosso ritenere una garanzia la dipendenza dalla fornitura di petrolio dall’area medio-orientale e una potenziale minaccia quella dal gas proveniente dalla Russia, proprio mentre si certa di coinvolgere questo paese in forme piu’ strette di cooperazione.